Gli autoritratti senza volto di Iness Rychlik sono simbolici, contorti e rari. I suoi scatti sembrano provocare lo spettatore, non si rivelano mai totalmente agli occhi di chi guarda, ma nascondono e sottintendono con cautela.
Compresso dai lacci dei corsetti, il corpo di ceramica di Iness ne riporta i segni sulla pelle. La traccia dell’abbigliamento attillato e fasciante invoca sentimenti e sensazioni scomode di costrizione e disagio.
Con uno stile risalente all’età vittoriana, le sue fotografie sembrano raccontare il lato oscuro delle fiabe senza lieto fine: sono racconti erotici ed enigmatici.
La sua non è certo un’arte facile e leggera, senza dubbio quello che Iness rappresenta sembra aiutarla a tirare fuori dalla sua testa tutte le emozioni e i malesseri che prova.
Quello di Iness Rychlik è un racconto delicato e crudele dell’esistenza che va osservato e interpretato personalmente.
Seguitela su Instagram e visitate il suo sito personale per conoscere meglio i suoi lavori.