L’Africa di Daniel Obasi per il nuovo Calendario Lavazza

L’Africa di Daniel Obasi per il nuovo Calendario Lavazza

Collater.al Contributors · 2 mesi fa · Photography

Siamo stati alla presentazione del nuovo calendario Lavazza, un progetto che ci permette di entrare nel cuore di un’Africa inedita: luoghi ricolmi di energia, sperimentazione e una spinta verso il futuro incoraggiata dalla sua cultura e dalle sfaccettature che caratterizzano le diverse comunità che la abitano. Sono tre i fotografi coinvolti per la realizzazione del calendario di quest’anno, Thandiwe Muriu dal Kenya, Aart Verrips dal Sudafrica e l’ultimo, Daniel Obasi, che abbiamo deciso di intervistare. Rimane forte il tema dell’Africa come terra di origine del caffè, legata alla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus – nata nel 2004 – ad oggi presente in trentatrè progetti in tre continenti. Di origini nigeriane e forte del suo approccio olistico alla fotografia, Daniel Obasi è un creativo in grado di mettere insieme fashion styling, cinema, fotografia e art direction ricreando suggestioni tipicamente africane interessantissime. Per questo abbiamo deciso di intervistarlo.

Come ti sei avvicinato alla fotografia?
Ho iniziato a fotografare perché provengo da un background di design e per un periodo mi sono anche occupato di fashion styling. È quello il momento in cui mi sono avvicinato alla fotografia. In più, avevo anche occhio per certi soggetti e la pratica fotografica mi attirava in un modo diverso. Lavorare con altre persone spesso mi è risultava complicato, quindi ho deciso di imparare a scattare foto da solo in modo da poter condividere con il mondo quella che era esattamente la mia visione. Per me è più un concetto e un’idea: questo è il fulcro del mio approccio olistico alla creatività.

Come riesci a conciliare art direction, fotografia di moda e la tua attività come regista?
Trattando ogni pratica in modo molto olistico, pensando a queste come una sola, è più facile destreggiarsi. Non penso troppo a queste come componenti diverse, ma piuttosto mi concentro sull’obiettivo finale.

Come applichi l’Afrocentrismo alla fotografia di moda? Si può dire che agisce come veicolo principale per la diffusione di un messaggio di inclusione e valorizzazione culturale?
Assolutamente. Il concetto di Afrocentrismo e la fotografia vanno di pari passo e in questo contesto riusciamo anche a riconoscere la moda come forma d’arte. In più, è possibile riconoscere quanto sia tutto legato a un certo background culturale. C’è anche un altro aspetto che porta un po’ della tua storia. Ovviamente questo non è quello che serve ogni volta in ogni scatto, ma in alcuni casi ti dà una buona idea del processo dietro alle fotografie che scatto.

Come hai accettato la commissione per questo calendario per conto di Lavazza?
In un giorno qualunque ho ricevuto l’e-mail dal team di Lavazza. Ho aspettato una settimana e poi ho deciso di proporre il concetto del lavorare insieme, dell’unità. Tutto è nato dalle foto che ritraevano i ragazzi insieme sulla spiaggia. Sono un grande fan della semplicità e a volte le immagini più sorprendenti nascono dalle idee più semplici. Ad esempio, queste immagini che portano al centro questo tema sono secondo me le più potenti, perché sotto tutti quegli strati trapela la semplice idea di lavorare come uno.

Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione nella fotografia, nel cinema o nella moda?
La mia ispirazione cambia sempre a seconda di dove mi trovo. Al momento mi sto interessando più all’architettura e alla composizione, quindi sto cercando di migliorare il modo in cui uso lo spazio. Sto studiando il Bauhaus, l’architettura gotica e il movimento. Inoltre, anche la coreografia e la danza contemporanea – in realtà ogni forma di danza – sono una grande fonte di ispirazione per me. Anche l’amore, l’idea di essere amato, di perdere l’amore e di essere innamorato mi interessa molto in questo momento.

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Il mondo mondano di Nicolò Rinaldi

Il mondo mondano di Nicolò Rinaldi

Collater.al Contributors · 5 giorni fa · Photography

Il fotografo italiano di street e lifestyle Nicolò Rinaldi compie una vera e propria esplorazione del mondo quotidiano in chiave fotografica. Dopo aver iniziato con la fotografia di paesaggi e esterni, Rinaldi si specializza nel campo della fotografia documentaristica e street, identificando cliché e abbracciando l’ordinario in situazioni affollate. Nella serie Mondo Mondano, Rinaldi si addentra nel cuore della movida sociale. Il vivace tessuto delle feste e dei festival vibra nei suoi scatti e riflette l’eccentricità del contemporaneo. Glitter, drink, luci stroboscopiche, occhiali da sole, si mescolano a tatuaggi, baci, grida e cappelli stravaganti in un’affascinante indagine sociale. Tutto è realizzato in analogico, trascendendo il tempo e scegliendo una narrativa più autentica.

Courtesy Nicolò Rinaldi

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Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang

Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang

Claudia Fuggetti · 6 giorni fa · Photography

Fish Zhang, conosciuta su Instagram con l’account fiiiiiish, è una giovane fotografa di Tokyo che racconta il mondo che le gravita intorno. Il suo sguardo è molto particolare e spesso le immagini che propone al pubblico generano un sentimento di incertezza e destabilizzazione, che in inglese si riassumono benissmo con il termine “weird”. Le pose vengono smorzate da un mood narrativo che tende più a cogliere l’attimo che a illustrare ogni singolo momento di una storia. La sessualità trova ampio spazio nella sua produzione fotografica, che ci ricorda in parte lo stile di Ren Hang, del quale abbiamo precedentemente parlato qui. La donna è rappresentata senza artifici, ma con semplicità e realismo, nonostante negli scatti ci sia un grande senso compositivo.

Visita il sito di Fish e dai un’occhiata ai suoi lavori nella gallery.

Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al  Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al

Courtesy Fish Zhang

Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang
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Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar

Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar

Claudia Fuggetti · 7 giorni fa · Photography

Lou Escobar è una fotografa e film-maker francese con base in California che realizza splendide immagini caratterizzate da uno stile fortemente cinematografico. Le atmosfere glam e patinate sono la sua passione e tutti i suoi scatti, anche quelli NSFW, sembrano estrapolati dalle scene di un film hollywoodiano. Le donne immortalate da Lou Escobar sono a loro agio con il proprio corpo e diventano icone di un tipo di sessualità audace, che trasmettono libertà e sensualità, anche solo attraverso lo sguardo.

Tra le sue pubblicazioni non mancano nomi di magazine di moda come Schon e Cake Magazine, mentre il Marsatac festival lo ha scelto per l’adv dell’edizione 2018. I suoi racconti visivi sono ipnotici e non ci si stanca mai di guardarli; se vuoi conoscere altri lavori puoi dare un’occhiata al suo profilo Instagram che trovi qui.

Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar
Photography
Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar
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Cosa succede quando la galleria del telefono diventa un progetto fotografico?

Cosa succede quando la galleria del telefono diventa un progetto fotografico?

Giorgia Massari · 1 settimana fa · Photography

«Un progetto rischioso, un po’ come il writing», ci spiega il fotografo catanese Salvo Sibilla parlandoci del suo progetto di street photography dal titolo Sani e Salvi. Si tratta di un progetto che non nasce per essere tale. Una raccolta di scatti amatoriali privati, fatti con l’iPhone, che acquistano una dimensione pubblica. Tutto ha inizio nel 2020 quando Salvo inizia a scattare in strada, un po’ per cercare compagnia in una nuova città – che nel caso di Milano è capace di farti sentire molto solo -, un po’ per catturare la stravaganza intorno a lui, alla quale non era abituato. Nell’estate del 2022 decide di renderlo pubblico e di condividere una parte della galleria del suo smartphone. Salvo racchiude in un unico progetto i suoi scatti amatoriali “pieni di luci, di volti e di vite”, come afferma il suo collaboratore e amico Loris Di Bella. Snaturate della loro dimensione intima, le fotografie “anti-etiche” – usando le parole di Salvo – prendono vita dialogando tra loro e accorgendosi della presenza di un grande comune denominatore: l’immediatezza stratificata alla stravaganza.

Ma Sani e Salvi non rimane solo a Milano. Viaggia per diverse strade e per diverse città, da Milano ad Amsterdam, da Rotterdam a Sestri Levante, da Finale Ligure a Pedara e, infine, da Bologna a Catania, città natale di Salvo Sibilla. I soggetti preferiti di Salvo sono le persone anziane, lui stesso ci racconta il motivo di questa scelta. «Il primo motivo, quello più umano, è perché mi ricordano i miei nonni, le persone che mi mancano di più da quando mi sono trasferito a Milano. Sono una persona molto romantica e per questo cerco questo aspetto anche nei miei scatti. Nelle persone anziane ritrovo lo stesso animo puro e gentile dei miei nonni».

Questo progetto diventa per Salvo Sibilla una sorta di terapia di adattamento in una nuova città. Provenendo da Catania e approdando a Milano, le differenze culturali sono molte. «Mi piaceva camminare in strada e osservare tutto quello che stava intorno a me. Venendo da una piccola città come Catania, purtroppo nasci con degli stereotipi e dei limiti mentali. Quando sono arrivato a Milano, questi limiti visivi sono iniziati a cadere, tutti quegli aspetti che all’inizio giudicavo come stravaganze sono diventate oggi normalità». Le fotografie diventano quindi un modo di relazionarsi alla nuova quotidianità e, allo stesso tempo, di scoprire una nuova città. In questo senso, è interessante sottolineare l’approccio fotografico di Salvo Sibilla, che lui stesso descrive come “un po’ anti-etico“. «La mia tecnica è quella di agire come un turista. Mi fermo facendo finta di cercare una via e scatto la fotografia alla persona, molto da vicino», ci spiega «Molto spesso le persone anziane non se ne accorgono, così come i miei nonni anche se loro, con il tempo, hanno imparato a riconoscere la mia metodologia e ora sono molto contenti quando li scatto, si sentono un po’ i protagonisti».

«Sani e Salvi può dirsi che è nato da poco e ha ancora tutto da scoprire e che è arrivato alla fine, guadagnando di saggezza», si legge sempre nel testo di Loris Di Bella. Il progetto quindi non finisce qui anzi, diventa per Salvo Sibilla un punto di partenza che gli ha insegnato «a non mollare mai», come ci confessa Salvo, che chiude l’intervista citando la frase di un suo amico: “continua a fare quello che fai a prescindere da tutto e tutti”.

Courtesy Salvo Sibilla

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