Cosa significa fare arte in coppia? Essere un duo artistico non è una semplice collaborazione saltuaria o temporanea, come spesso accade, ma significa lavorare all’unisono risultando come un’unica identità artistica. Due personalità, con gusti e riferimenti culturali differenti, si incontrano in unico percorso perseguendo la stessa ricerca e dando vita a opere che sono frutto di scambio di idee e di compromessi.
La contemporaneità è ricca di collettivi di artisti ma un po’ meno di coppie, che molto spesso sono coniugi, familiari o grandi amici. Oggi scopriamo alcuni dei duo più interessanti della scena contemporanea, tutti con stili e ricerche agli antipodi tra loro.

Nel linguaggio pittorico, senza dubbio si distingue il duo milanese bn+BRINANOVARA, composto da Giorgio Brina (1993) e Simone Novara (1994) e formatosi nel 2017. Osservando le loro tele emerge il connubio tra accademismo e astrattismo, in una dolce danza fatta di corpi e colori. La loro ricerca parte da uno studio concettuale, durante il quale i due artisti ragionano “su una storia della pittura liberata dalla cronologia e dall’iconografia”. I riferimenti all’arte classica sono decontestualizzati e vengono assorbiti da colori sgargianti e da segni grafici che rendono le tele dinamiche.


In ambito installativo, spiccano a Milano il giovane duo Piano A, costituito dagli artisti Alvise Decastello (1995) e Francesco Perrini (1995) che a seguito di una grande amicizia, nata durante i loro studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, decidono di perseguire una ricerca artistica ben specifica. I due artisti realizzano installazioni site-specific nei posti più inconsueti e underground, come le stazioni ferroviarie, le rosticcerie kebab, i parchi e addirittura i sexy shop!


Rimanendo in contesti urban e inusuali, troviamo la ricerca artistica di Mozzarella Light, duo formato da Giulia Ciappi (1997) e Marco Frassinelli (1992) con base a Roma. Le loro singole ricerche convergono e trovano strada comune nello studio dello spazio e della luce. Il loro primo progetto, “Spazi intermedi”, meglio descrive la loro ricerca. Gli artisti portano la luce in luoghi dove non c’è più, in quei luoghi abbandonati e vuoti che vivono in una dimensione altra. Stabilire una relazione con il luogo diventa il punto di partenza del loro processo artistico, che si sviluppa poi con fasci di luce laser.


Nella sfera scultorea invece, analizziamo due coppie di artisti che approcciano in maniera totalmente differente questo medium. Da un lato il duo XAARCHIVE che affronta questo medium in un’ottica che unisce l’organica alla tecnologia, utilizzando (in alcuni casi) i funghi di cui tra l’altro abbiamo parlato ampiamente in un recente articolo. Dall’altro la coppia Genuardi / Ruta che riflette sulla geometria secondo un’attitudine storico-sentimentale.
XXARCHIVE è uno studio interdisciplinare, fondato nel 2020 a Buenos Aires da Nayla Cefarelli (1997) e Sofia Lorenzo (1998), due artiste con un background in architettura che intendono creare una relazione tra la natura e il non-umano, che siano funzionali ma anche critiche.La tecnologia e il bio-design sono le componenti fondamentali del loro lavoro.
Il duo Genuardi/Ruta invece, composto da Antonella Genuardi (1986) e Leonardo Ruta (1990) ha base a Palermo e agisce in dialogo con lo spazio architettonico. La loro passata ricerca pittorica è evidente nei loro lavori che ora invadono gli spazi con l’intenzione di liberarli, suggerendo in questo modo nuovi punti di vista attraverso l’uso dei colori e delle geometrie.

