La narrativa dedicata al lavoro e alla persona di Ettore Sottsass potrebbe riempire biblioteche intere, all’artista, designer e architetto sono dedicate grandi mostre e retrospettive, la Triennale di Milano in particolare ha dedicato a Sottsass una sala a suo nome, che ospita l’installazione permanente Casa Lana. L’ultimo tra i progetti che l’istituzione milanese ha dedicato all’artista è il terzo capitolo della trilogia di mostre partita con Struttura e colore (3 dicembre 2021–12 giugno 2022) e continuata con Il calcolo (15 luglio 2022–8 gennaio 2023). Il titolo è Ettore Sottsass. La Parola, che aprirà al pubblico venerdì 20 gennaio e fino al 2 aprile 2023 si concentrerà sull’uso molteplice che l’artista ha fatto della parola scritta.

Le opere esposte in occasione della mostra sono inedite e forniscono nuove letture al lavoro multidisciplinare di Ettore Sottsass, che ha fatto della narrazione un elemento complementare alla forma propriamente intesa come frutto di progettazione. Attraverso elenchi, descrizioni, confessioni, diari, corsivi, racconti, riviste, manifesti, fanzine, articoli, interventi, conferenze e recensioni, Sottsass ha accompagnato la propria produzione artistica, esprimendosi come persona e come progettista.
Il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri ha parlato così della nuova mostra: “Ettore Sottsass possedeva il dono rarissimo di una scrittura limpida e ricchissima di profonde suggestioni. Distillava con le parole concetti e immagini che ancora oggi arrivano dirette al cuore di chi legge, di chi si lascia condurre – e inevitabilmente incantare – nel suo immaginario intimo di spazi, oggetti e vicende umane.”
La parola per Ettore Sottsass era strumento di comprensione del mondo tanto quanto la progettazione di architetture e oggetti di design. La parola è proprio uno strumento di analisi e semplificazione e ritroviamo questa semplicità proprio nella grafia dell’artista, semplice e comprensibile.
La mostra è un modo per approfondire ancora meglio il lavoro di uno dei più grandi designer del ‘900, che va oltre alla libreria Casablanca, alle macchina da scrivere per Olivetti e allo specchio Ultrafragola, prendendo così da quella famosa biblioteca un libro che non avevamo ancora letto.
