I film con più stile del 2018

I film con più stile del 2018

Collater.al Contributors · 4 anni fa · Art, Style

Che cinema e moda si tengano per mano non è una novità. Impossibile è dedurre chi abbia iniziato ad influenzare l’altro: nello stesso modo in cui il cinema influenza lo stile da passerella (e da marciapiede), l’alta moda e lo stile delle subculture influenza il grande schermo, fungendo da costante fonte d’ispirazione.

La moda ha l’abitudine di attingere dal passato, con la stessa immediatezza con cui un film possa catapultarci in un’altra epoca. Questo discorso diventa particolarmente attuale al giorno d’oggi, in cui tutto ciò di nuovo che ci viene proposto sembra essere una futuristica reinterpretazione del passato. Anche i migliori film 2018 guardano al passato ma potrebbero diventare un punto di partenza per le tendenze del nuovo anno.

Ecco qui quelli che abbiamo apprezzato di più:

The Favourite

The favorite è l’ultimo film di Yorgos Lanthimos ambientato nell’Inghilterra del diciottesimo secolo. La commedia drammatica che si svolge sulle note dell’assurdo, in autentico stile Lanthimos, è stata vestita dall’acclamata costumista Sandy Powell, vincitrice degli Oscar per i film Shakespeare in Love, Carol e Gangs of New York.

Questa volta, anziché optare per i costumi pomposi e i fronzoli color pastello tipici del 1700, la Powell ha stabilito una palette in bianco e nero, creando una visione “punk rock” della corte reale, che ben si sposa con l’humor del film. La costumista ha dichiarato a Vulture di essersi messa alla prova distaccandosi dall’uso del colore (che ha caratterizzato il suo lavoro finora), sperimentando con texture diverse per far risaltare i costumi dietro l’obiettivo.

film stile 2018 | Collater.al 1

Bohemian Rhapsody

Oltre ad essere stato un’indiscussa icona musicale, Freddie Mercury era anche un’indiscussa icona di stile. Sempre attento alla sua immagine sul palcoscenico, una volta dichiarò “it’s not a concert you are seeing, it’s a fashion show”. Possiamo solo immaginare quanto sia stato impegnativo per il costumista britannico Julian Day fare onore ad ogni suo momento sartoriale. Per andare sul sicuro, Day ha giocato in casa (Londra). Dopo un’accurata ricerca tra gli archivi dei Queen, contenenti costumi e ritagli, il costumista ha trovato dei pezzi vintage della boutique di Londra Biba, dove l’interesse amoroso femminile di Mercury lavorava quando si sono incontrati. La giacca di pelle bianca che Rami Malek indossa mentre la band firma il primo contratto con l’etichetta discografica, si dice sia stata trovata nell’appartamento di Jimi Hendrix quand’è morto, il che sarebbe un tributo all’influenza che Hendrix ha avuto su Freddie Mercury. Oltre al famoso top dalle maniche di pipistrello (riprodotto dall’autrice originale Zandra Rhodes) e le tute in spandex (come l’iconica tuta di arlecchino venduta per ben 29,000 $) che gli permettevano di saltare e interagire sul palco, il look più difficile da riprodurre è stato quello dei jeans e canottiera bianca indossato al Wembley Stadium nel 1985. Day ha contattato Wrangler e adidas per riprodurre i modelli esatti dei capi originariamente indossati e rifatto la canotta 30 volte per assicurarsi che lo scollo fosse fedele all’originale.

film piu stile 2018 | Collater.al 2

The Black Panther

The Black Panther è l’ultimo film di supereroi firmato Marvel, con un cast fatto interamente da attori di colore africani e afro-americani, ambientato nell’immaginario paese Wakanda, la cui incolumità è sotto minaccia. La costumista del film è Ruth E Carter, con già due oscar alle spalle per Amistad e Malcom X. La sua fonte d’ispirazione è stata la cultura dell’Africa antica, che ha portato sullo schermo in una maniera che non avevamo mai visto prima. “Ho selezionato elementi dalle culture indigene e li ho implementati in chiave futuristica”, dichiara a British Vogue, “Grazie alla cultura unica che il regista Ryan Coogler ha creato, ho potuto combinare elementi di molte tribù africane – compreso il colore rosso, le forme triangolari, gli anelli da collo e perline – senza dovermi preoccupare di appropriazioni culturali”. L’intento della costumista era quello di fornire un “contesto veritiero” al Sud Africa, e un senso di speranza per una società sbilanciata nei generi. La Carter ha lavorato con un team di oltre 100 membri provenienti da tutto il mondo per ricreare un look degno della sua storia. Adesso, se le previsioni sono esatte, sarà tra le nomination per gli Oscar del 2019, e potrebbe essere la prima donna a portare a casa il premio di Miglior Costume per un film si supereroi.

film piu stile 2018 | Collater.al 3

Suspiria

Dopo il successo di Call Me By Your Name, Luca Guadagnino decide di imbattersi nel remake del capolavoro di Dario Argento: Suspiria. Le critiche sul film manifestano opinioni contrastanti ma uno dei primi elementi apprezzati sia dai critici che dal pubblico sono i costumi. Giulia Piersanti, costumista del film, ha dichiarato a Vogue di aver realizzato alcuni costumi con extentions di veri capelli umani, che sono stati drappeggiati a mano formando una struttura a gabbia che lascia il corpo libero di muoversi ed enfatizza la sua nudità. Sua fonte d’ispirazione per i costumi delle dirigenti della Helena Markos Dance Academy sono state le vesti drappeggiate delle matrone dell’antica Grecia (basti pensare ai caftani imponenti e drammatici indossati da Tilda Swinton) che hanno conferito un’aria solenne distaccandosi dal look da strega tipico dei film horror. Facendo ricerca su vecchie copie del magazine di moda tedesco Sibylle, che ha trovato su eBay, la Piersanti si è adattata alla palette soft ricreata da Guadagnino, sui toni del grigio spento, marrone, beidge e ruggine. Al rosso, tipico dell’originale di Dario Argento, resta comunque un ruolo primario attraverso il costume: dal body che la protagonista indossa in classe, al kimono di Madame Blanc, il rosso appare come presagio dell’orrore alle porte.

film piu stile 2018 | Collater.al 4

Mid90s

Di Mid90s, l’esordio alla regia per l’attore Jonah Hill, ne sentiamo già parlare da tempo. La sua fama lo precede, e lo stesso vale per la costumista del film: Heidi Bivens. L’avevamo conosciuta per il suo mix di bikini e bataclava in Spring Breakers di Harmony Korine e per la pubblicità del 2016 del profumo KENZO World di Spike Jonze, per rincontrarla in Beach Bum (è lei che ha fatto indossare quella vestaglia rosa con le piume a Matthew McConaughey sulla locandina del film). Questa volta, la sfida propostagli dal regista è quella di ricreare fedelmente lo stile degli skater di L.A di metà anni 90, un periodo a cui il regista è affezionato poiché simbolo della sua infanzia. “Allo spettatore medio che non conosce i riferimenti del tempo, sembrano tutti jeans e t-shirts. L’ArcLight di Hollywood li ha in esposizione, e ho sempre voluto che i miei costumi fossero all ArcLight, ma mi fa un po’ ridere, perché sono jeans e t-shirt”, racconta a Dazed. Ma i costumi del film non sono jeans e t-shirt qualunque, ma sono I jeans e Le t-shirt con le silhouette baggy e le stampe specifiche di quei tempi. Molti i brand, oggi dimenticati, che la costumista è riuscita a coinvolgere tra cui Kools e Menace. Mentre alcuni capi sono stati trovati su siti come eBay o Etsy, altri sono stati riprodotti chiedendo ai brand i file degli artwork e delle grafiche originali.

film piu stile 2018 | Collater.al 5

Testo di Enrica Miller

I film con più stile del 2018
Art
I film con più stile del 2018
I film con più stile del 2018
1 · 5
2 · 5
3 · 5
4 · 5
5 · 5
Com’è andato il MI AMI 2023

Com’è andato il MI AMI 2023

Anna Frattini · 3 giorni fa · Art

Siamo stati alla diciassettesima edizione del MI AMI all’Idroscalo di Milano fra veterani del festival e nuovi arrivati insieme a molte sorprese. L’appuntamento di quest’anno è stato lanciato come una vera e propria caccia la tesoro per l’unitissima community del festival. Il MI AMI rivendica anche quest’anno la propria vocazione come motore di cose nuove, accelleratore di incontri ed esperienze.

Una line-up infinita e costellata di artisti appartenenti a generi diversissimi fra cui i Verdena, L’Officina della Camomilla ma anche Ginevra con il suo pop elettronico. Imperdibili le performance di Lovegang126, Giuse The Lizia e Drast venerdì e Coez, Nayt e Mecna insieme ai Coma Cose e Fulminacci nella giornata di sabato insieme a Rondodasosa, per la sua prima data italiana dopo le controversie. Ci sono stati anche degli ospiti a sorpesa fra cui gli Ex Otago la prima sera, Willie Peyote sul palco con Fulminacci e Coez e Frah Quintale sul palco Dr. Martens.

Per altri scatti dal MI AMI qui il loro profilo Instagram.

Ph. courtesy Andrés Juan Suarez

Com’è andato il MI AMI 2023
Art
Com’è andato il MI AMI 2023
Com’è andato il MI AMI 2023
1 · 10
2 · 10
3 · 10
4 · 10
5 · 10
6 · 10
7 · 10
8 · 10
9 · 10
10 · 10
Richie Culver: il cinismo è arte?

Richie Culver: il cinismo è arte?

Giorgia Massari · 3 giorni fa · Art

Con soli 8 euro in tasca, il giovane diciassettenne Richie Culver lascia la sua casa a Hull, un paese nel Nord dell’Inghilterra, per inseguire la sua ragazza dell’epoca a Londra. Da qui ha inizio la sua carriera da artista, mosso dall’amore e senza alcuni studi artistici alle spalle.
Culver inizia a fare arte tra le strade e poi, inaspettatamente, la sua opera “Have you ever really loved anyone?”, un collage con un ritaglio di Jesse Owens, venne esposta alla Tate Modern di Londra durante una mostra collettiva. Richie Culver ora ha 44 anni ed espone le sue opere in tutto il mondo, riscuotendo grande successo grazie soprattutto alle sue frasi schiette e crude, scritte su tela

Richie Culver | Collater.al

La sua poetica ruvida proviene dal suo passato e le frasi sono spesso auto-biografiche. Richie Culver nasce da una famiglia di classe operaia, in un ambiente disilluso che influisce in modo preponderante sui suoi pensieri e di conseguenza sulla sua arte. Dalle sue frasi è evidente la sua lotta nei confronti del sistema di classi e della mascolinità contemporanea.
Le sue frasi ciniche conservano un umorismo oscuro e diventano universalmente comprensibili. Con la loro semplicità e attingendo dai luoghi comuni, fortemente combattuti dall’artista, le frasi di Culver sono in grado di comunicare con qualsiasi persona, di ogni provenienza e classe sociale. 

Richie Culver | Collater.al

Tra ironia e cinismo, Richie Culver si schiera contro la tecnologia e in particolare contro il mondo dei social. Emblematica è l’opera controversa “Did U Cum Yet?”, una delle sue classiche scritte a spray su tela, che diventò immediatamente virale su Instagram. In quanto l’opera stessa è una critica all’uso smoderato dei social, in cui l’artista paragona l’atto della masturbazione al bisogno di nutrire il proprio ego postando la propria arte su Instagram, Culver decide di distruggere l’opera originale. Realizza però un libro che contiene tutti gli screenshot dei commenti in risposta al pezzo, per lo più critiche.

Richie Culver | Collater.al

Oggi Richie Culver è un artista eclettico. La sua pratica spazia dalla pittura, alla scultura, alla fotografia e alla performance digitale. Attualmente la sua carriera è rivolta in particolare alla musica. I suoi pezzi audio diventano una continuazione dei suoi dipinti, oscillando tra musica e poesia.  

Courtesy Richie Culver

Richie Culver: il cinismo è arte?
Art
Richie Culver: il cinismo è arte?
Richie Culver: il cinismo è arte?
1 · 14
2 · 14
3 · 14
4 · 14
5 · 14
6 · 14
7 · 14
8 · 14
9 · 14
10 · 14
11 · 14
12 · 14
13 · 14
14 · 14
Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor

Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor

Anna Frattini · 2 giorni fa · Art

Jason deCaires Taylor è uno scultore, ambientalista e fotografo professionista impegnato nella costruzione di musei e parchi di sculture subacquei. I temi trattati da Taylor riguardando l’emergenza climatica, l’attivismo ambientale e la capacità rigenerativa della natura.

Rimanendo sott’acqua, le sculture dell’artista si trasformano e con il passare del tempo forniscono un nuovo habitat per la fauna e la flora marina. Il tutto realizzato con cemento durevole, in grado di fornire una piattaforma stabile che consente ai coralli di attaccarsi e crescere. L’unicità di queste sculture subacque si concentra sul rapporto fra arte e ambiente che si interseca con questioni sociali, come la preoccupante condizione dell’ecosistema marino destinata a ripercuotersi sulla vita dell’uomo. L’intenzione di Taylor è di far riflettere gli spettatori su queste tematiche, offrendo un punto di vista diverso per un futuro migliore anche sott’acqua.

La prima scultura di Taylor, Il Corrispondente Perduto – realizzata in collaborazione con un biologo marino e un centro di immersioni locale – è stata posizionata al largo delle coste di Grenada, in Giamaica, un’area distrutta dall’uragano Ivan. La scultura si è rapidamente trasformata e col tempo vi sono stati aggiunti altri elementi, ben 26 alla fine. Così è nato primo parco di sculture sommerso al mondo. Da questo momento in poi, i progetti di Taylor sono diventati sempre più ampi fino al giardino sommerso di Lanzarote. Dal 2009 i siti subacquei realizzati dall’artista sono quasi una ventina in giro per il mondo e i visitatori oltre mezzo milione.

Il Museo Atlántico di Lanzarote, a circa trecento metri dalla costa e a dodici metri di profondità, ospita un’esposizione di oltre 250 statue che raffigurano, a grandezza naturale, alcuni abitanti dell’isola selezionati da James deCaires Taylor, ormai pioniere di questa nuova frontiera ambientalista nel mondo dell’arte.

Per scoprire gli altri progetti di Jason deCaires Taylor puoi visitare il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Jason deCaires Taylor

Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor
Art
Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor
Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor
1 · 6
2 · 6
3 · 6
4 · 6
5 · 6
6 · 6
La urban culture secondo Lugosis

La urban culture secondo Lugosis

Anna Frattini · 2 giorni fa · Art

Luca Lugosis – a.k.a. Lugosis – è un tatuatore, street artist e artista italiano che ha collaborato con brand del calibro di Dr. Martens, Market, Nike e molti altri. La sua poliedricità rielabora la urban culture in una chiave strettamente personale, legatissima alla scena milanese.

Ora attivo su Berlino, viaggia per il mondo alla ricerca di nuovi stimoli e ispirazioni. D’altro canto, Milano rimane un luogo molto importante per Lugosis, partendo dalle suggestioni metropolitane fino alla community che si è costruito con il tempo.

I personaggi ideati da Lugosis si muovono con agilità fra tatuaggi, illustrazioni e graffiti e raccontano i suoi pensieri e la sua percezione del mondo. Fra personaggi strampalati e weirdos, la poetica di Lugosis ricompensa l’anti-convenzionale senza pregiudizi. In definitiva, la cultura suburbana e l’estetica dei cartoon millennial sono di grande ispirazione per l’artista.

Ora, ripercorriamo alcune delle collaborazioni più interessanti dell’artista. Da quella per Nike con t-shirt e felpe dove Lugosis reinventa il classico logo a quella più grafica con Dr. Martens, portata avanti insieme a Strato. Anche per Carhartt i due artisti hanno collaborato insieme nel 2021 nello store del brand a Weil am Rhein in Germania, il tutto curato da Colab Gallery.

Ph. courtesy Lugosis, Colab Gallery, Dr. Martens, Nike

Per tutti gli altri progetti di Lugosis qui il suo profilo Instagram.

La urban culture secondo Lugosis
Art
La urban culture secondo Lugosis
La urban culture secondo Lugosis
1 · 7
2 · 7
3 · 7
4 · 7
5 · 7
6 · 7
7 · 7