Abbiamo parlato di Guen Fiore, fotografa italiana attualmente residente a Londra, solo pochi mesi fa. Ci siamo innamorati dei sui scatti e della sua capacità di ritrarre con delicatezza la bellezza femminile.
I ritratti di Guen hanno un’onestà disarmante. Riescono a dare vita alla personalità del soggetto e a mostrare chi sono veramente. Ogni volto racconta una storia e Guen è capace di coglierla attraverso lo suo sguardo smaliziato della sua fotografia.
La forma femminile sembra essere parte della sua ricerca estetica, ma con onestà e umanità, andando oltre l’impoverimento mainstream.
Non abbiamo aspettato troppo prima di tornare a parlare di lei su Collater.al e questa volta abbiamo avuto la possibilità di farle qualche domanda.

Perché hai scelto la fotografia come mezzo espressivo?
Ho formalmente “scelto” la fotografia come mezzo solo di recente. All’inizio non la ho mai vissuta come una scelta. Ho scoperto la fotografia un po’ per caso. Sono sempre stata una persona creativa sin da piccola ma non ho mai seriamente considerato un percorso di formazione o una professione nel mondo dell’arte. Durante i miei studi in ingegneria ho iniziato a fotografare le mie sorelle e le mie amiche, per noi era un modo alternativo e divertente di passare del tempo insieme. Un po’ alla volta ho iniziato a non poterne più fare a meno ed inevitabilmente è diventata una distrazione sempre più grande. Non vivo questo percorso come una scelta perché non è mai iniziata con la decisione di voler essere una fotografa, è avvenuto tutto in modo molto naturale. Alla fine del 2018 ho finalmente deciso di dedicarmi completamente alla fotografia e mi sono trasferita a Londra.
Cosa è la femminilità per te?
Penso sia ciò che definisca una donna, e quindi in quanto tale credo che lo spettro della femminilità sia davvero troppo ampio per essere definito.
Pensi che ci si stia realmente ribellando agli stereotipi sul corpo perfetto o è una tendenza anche per i brand?
Entrambe le cose. Io credo che la moda e le tendenze cambino direzione ogni qual volta la società chiede qualcosa di nuovo. Oggi giorno con i social media le persone sono in grado di generare dei veri e propri trend e di “imporsi” in un certo qual modo. Credo che la volontà e la necessità di mostrare qualcosa di più vero sia partita dai social media, ed inevitabilmente i brand hanno accolto l’iniziativa. Provenendo comunque da un era di Top Model, con un unico standard di bellezza e continue imposizioni sull’estetica della donna, non è cosi difficile da capire perché una parte della società sia ancora cosi ossessionata dalla perfezione. Io credo che oggi il culto dell’estetica sia ancora molto presente, ma è bello vedere come invece una parte della società si sia rimpossessata del diritto di accettarsi e considerarsi “bella” seppure lontana dai canoni imposti. Non parlerei di un ribaltamento degli stereotipi ma più di un “ampliamento”. Comunque sia, la moda va e viene, e cosi come negli ultimi anni abbiamo assistito ad una meravigliosa ascesa di soggetti e modelli fuori dagli standard, io penso che nel futuro prossimo questa cosa sia destinata a calare un po’. Ma allo stesso tempo credo che alcuni input rimarranno. Molti brand avranno cavalcato la tendenza del momento e probabilmente domani proporranno qualcosa di nuovo come è normale che sia, ma penso che l’idea di bellezza oggettiva quale poteva essere quella di una decina di anni fa oggi non esista più. E credo che una certa accettazione e apertura verso stereotipi diversi sia destinata a restare. O almeno me lo auguro.
Cosa cattura maggiormente il tuo obiettivo?
Sono particolarmente interessata all’universo femminile, soprattutto le giovani donne. Probabilmente perché tendo ad essere molto più ispirata da ciò che per me rappresenta una esperienza personale e da ciò che conosco, e perché vorrei raccontare storie che abbiano per me un significato in prima persona. Ho sempre avuto una mia idea di bellezza, che può essere relazionata con l’estetica o semplicemente con la storia che che il soggetto racconta.
Quali artisti segui di più?
I fotografi o artisti che mi hanno influenzato di più sono Nan Goldin, Annie Leibovitz, Sofia Coppola, Corinne Day, Larry Clark, Woody Allen. Seguo anche tantissimi fotografi contemporanei su Instagram e ne scopro di nuovi continuamente. Mi piacciono molto Petra Collins, Jamie Hawksworth, Coco Capitan, Tom Johnson e tanti altri.
Che progetti hai per il futuro?
Purtroppo in questo periodo è davvero difficile fare qualsiasi tipo di programma, per cui sto cercando di ragionare molto giorno per giorno ultimamente. Dopo essere stati fermi per tanto tempo ho dato la priorità a lavori commerciali o comunque commissionati, e adesso sento davvero la necessita di trovare il tempo di dedicarmi ad alcuni progetti personali che vorrei portare avanti. Mi piacerebbe anche iniziare a sperimentare con il moving images e video. Spero il prima possibile.




