Henriette Sabroe Ebbesen è una fotografa danese la cui ricerca si pone all’intersezione tra scienza e arte. Attraverso riflessi e distorsioni, i suoi scatti si presentano come dei piccoli esperimenti scientifici che portano l’osservatore a riflettere sulle diverse visualizzazioni e interpretazioni che un’immagine può generare, generando domande su ciò che può definirsi reale.
Abbiamo chiesto a Henriette di svelarci qualche curiosità in merito allo scatto vincitore del Premio “NEW EYES” del Liquida Grant che, oltre a essere stato ospitato durante l’ultima edizione di Liquida Festival, sarà ospitato all’interno della cornice di Collater.al Photography 2023 a Milano a settembre.


La tua pratica include spesso il ricorso a effetti quali distorsione e riflesso per sfidare la percezione dello spettatore. In questo scatto, sembri spingere ulteriormente questa nozione. Come hai realizzato lo scatto? Dove è stata scattata?
La foto è stata scattata nella primavera del 2019 in un enorme campo in erba con un cielo blu. A farmi da modella è stata la mia amica Emma.. È seduta su un enorme specchio mentre tiene in mano una palla d’argento delle dimensioni di un globo. L’immagine è scattata inquadrando lo specchio, in modo che la parte principale dell’immagine sia costituita dal suo riflesso. Successivamente ho capovolto l’immagine: questo vuol dire che le gambe che si vedono nella parte inferiore dell’immagine sono le sue vere gambe, mentre il resto del suo corpo e la sfera d’argento provengono dal riflesso nello specchio.
I tuoi scatti sono realizzati principalmente in ambienti esterni: c’è un motivo specifico per cui preferisci gli ambienti naturali?
Il corpo nudo e la natura sono elementi che conosciamo attraverso il mondo naturale. Trovo interessante collocare questi oggetti in un contesto surreale poiché questo crea un contrasto tra qualcosa di familiare e qualcosa di strano. Strutture geometriche e leggi fisiche possono essere viste e scoperte nel mondo naturale che ci circonda. Questo è per me tanto affascinante da sembra surreale. Secondo la Teoria della Relatività, tempo e spazio possono essere piegati, ed è questo che in un certo senso cerco di rappresentare letteralmente attraverso le mie distorsioni e la curvatura dei raggi di luce attraverso gli specchi.
Il tempo è molto importante nei miei lavori, poiché scatto quasi sempre all’aperto in presenza di una luce solare molto forte e un cielo azzurro. In questo modo i colori risultano più vivaci e carichi. Inoltre, da un punto di vista tecnico, scattare in uno studio richiederebbe uno spazio enorme per evitare, per esempio, che il soffitto si rifletta nell’immagine. Penso di rimanere anche più fedele alla mia ricerca scattando nel mondo reale piuttosto che in uno studio.

Il corpo femminile è spesso oggetto di narrazioni stereotipate. Come possono le tue distorsioni a contribuire al crollo di questi preconcetti? Come scegli i tuoi modelli?
Molte donne, me compresa, hanno una visione distorta del proprio corpo, spesso conseguenza dei diktat sociali e dei mass media. Con la mia serie “Sviluppo femminile” volevo portare in luce e discutere questo argomento e celebrare la bellezza della sessualità femminile, del corpo femminile e delle sue capacità di generare vita. In questa serie, utilizzare gli specchi per manipolare il corpo serve a illustrare come ci si possa allontanare lentamente dalla realtà immergendosi in un mondo surreale e parallelo dove viene messa in discussione la sostanza di ciò che può sembrare un corpo naturale.
Mi piace che i miei modelli siano persone “normali” e rappresentino corpi reali e naturali. I miei modelli sono nella maggior parte dei casi miei amici o membri della mia famiglia. Questo rende lo scatto più personale e mi piace che ci sia un legame già consolidato con la modella. Di solito si fanno anche un sacco di discorsi divertenti mentre si scatta.
Hai fotografato anche donne incinte, una fase molto delicata nella vita di ogni donna: cambia il tuo approccio nello scattare questi soggetti?
Beh, penso non sia troppo diverso, ma mi avvicino a tutti i miei modelli con molto rispetto, ovviamente. Sono loro molto grata per avermi aiutata a creare le immagini. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, presto più attenzione al loro benessere durante le riprese, poiché potrebbero essere fisicamente più limitate del solito.
