A poche ore dalla fine della Paris Fashion Week 2018, iniziata il 24 settembre, è giusto fare un bilancio.
Non abbiamo intenzione di togliere importanza alle nuove collezioni presentate, alle top model che hanno sfilato e ai vip presenti li, ma qui vogliamo mettere l’accento su un aspetto fondamentale che spesso passa inosservato, la bellezza delle passerelle.
In questo i francesi riescono sempre a stupire, alcuni creano delle vere e proprie installazioni altri, invece, sfruttano gli stupendi palazzi e punti panoramici che offre Parigi.
Ad aprire la settimana della moda francese è stato Dior che all’Ippodromo di Longchamp ha fatto sfilare le modelle tra ballerini che, sapientemente diretti dalla coreografa Sharon Eyal, sono riusciti a trasportarci in un universo etereo e misterioso.
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Giovedì sera la fontana del Trocadero ha fatto da passerella per Saint Laurent.
Il riflesso della Tour Eiffel sull’acqua ha creato un fantastico gioco di riflessi sposandosi perfettamente con la nuova collezione.
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Il week-end è iniziato con Loewe che presso la Maison de l’Unesco ha presentato le nuove creazioni giocando con il movimento di vari oggetti, dagli spazzoloni dell’autolavaggio ai giradischi con sopra dei vasi disposti per tutto il salone.
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Non poteva mancare Vivienne Westwood, famosa per la sua estrosità. Per presentare la collezione realizzata da Andreas Kronthaler, l’irriverente stilista britannica ha fatto costruire un’installazione che ricorda vagamente una nuvola fatta di palloni e carta.
L’artista e filmmaker canadese Jon Rafman ha trasformato la passerella di Balenciaga in un luogo senza tempo e senza spazio. La sua opera psichedelica, The Ride Never Ends, è un tunnel fatto di schermi LED che sembrano inglobare gli spettatori. Un luogo virtuale in continuo cambiamento. Dopotutto una cornice del genere era necessaria per sottolineare il cambio di rotta che ha avuto il brand con questa ultima collezione.
Demna Gvasalia ha infatti abbandonato il classico stile da strada che ha caratterizzato il brand, soprattutto in questi ultimi anni, riscoprendo quella femminilità alla base della tradizione della Maison.
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Le modelle di Alexander McQueen hanno affrontato una passerella fatta di enormi massi su cui sono stati incollati dei poster. La scenografia creata da Sarah Burton ha portato simbolicamente nella capitale francese le pietre di Avebury, un sito che si pensava fosse più antico di Stonehenge.
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Arriviamo così a ieri, con una delle mie sfilate preferite.
In mattinata Karl Lagerfeld è riuscito a far rimanere tutti a bocca aperta portando la spiaggia a Parigi. Ebbene sì, la collezione di Chanel è stata presentata al Grand Palais che per l’occasione è stato trasformato in una vera e propria spiaggia con tanto di sabbia, molo e acqua.
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A Palais d’Iéna Miu Miu gioca con le forme e le geometrie e in collaborazione con M/M ha trasformato le lettere del suo logo in giganti schermi su cui sono state proiettate immagini di volti.
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Ultimo, ma non per importanza, Louis Vuitton ha dato vita a un dialogo tra passato e futuro creando all’interno dei bellissimi cortili del Louvre una passerella di vetri e neon bianchi che ricorda la piramide del museo, illuminata sullo sfondo.
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