L’avanguardia è il contesto culturale – Intervista a Duy Nguyen

L’avanguardia è il contesto culturale – Intervista a Duy Nguyen

Tommaso Berra · 2 anni fa · Photography

Il primo dei cinque fotografi selezionati da Collater.al Magazine tra quelli presenti al Liquida PhotoFestival dal 5 al 29 maggio a Torino è Duy Nguyen. In una breve intervista, il fotografo parla del suo stile, del rapporto con il suo passato e con i soggetti che posano davanti alla sua macchina fotografica.

1. Sei uno dei fotografi selezionati per la mostra Liquida, parlaci del progetto che esporrai a Torino.

Il mio progetto per Liquida Photofestival ha il titolo provvisorio Phantom Lineage. Si basa sulla mia vita ed esplora l’idea che non tutti hanno il privilegio di accedere al proprio archivio. La mia eredità culturale non è scritta e ci sono pochissime fotografie della mia famiglia. Tutto vive solo nella memoria ma i ricordi cambiano nel tempo, quello che ricordo potrebbe non essere la verità. In questo progetto esploro soggettivamente i sentimenti, i ricordi e le esperienze della mia infanzia come immigrato e straniero. In pratica, sto collegando il passato con gli occhi del presente attraverso le immagini, video e installazioni digitali. Se verrete al Liquida Photofestival, vedrete alcuni lavori molto sperimentali che ho creato e che non vedo l’ora di mostrare.

2. Le tue foto sembrano essere influenzate dal design grafico, dai collage e dal cinema, come descriveresti il tuo stile fotografico?

Ho studiato Art Direction e Graphic Design e ho cercato di separare la mia fotografia dal mio lavoro di designer per molto tempo. La fotografia era il mio sfogo artistico, ora che sono maturato sto finalmente imparando a combinare le mie competenze per creare un lavoro unico. Penso che il mio stile fotografico si stia evolvendo insieme a me, ma nel presente, si trova da qualche parte nello spazio che si confonde tra la fotografia analogica e l’arte digitale. Per quanto riguarda l’ispirazione cinematografica, mi piace molto come il buon cinema spesso ti faccia sentire come se fossi parte della scena. Cerco di portare questo nella mia fotografia.

3. Con l’evoluzione dell’arte sempre più verso scenari digitali, secondo te che ruolo avrà la fotografia in futuro?

Possiamo solo ipotizzare, o indovinare, dato che gli scenari digitali, le NFT e l’arte digitale sono ancora nella loro fase iniziale. Ci vorrà un po’ di tempo prima che diventino abbastanza diffuse da essere comprese da tutti.
In passato, i pittori rappresentavano la realtà meglio che potevano, fino a quando la fotografia fu inventata e prese il posto delle arti pittoriche, fino a quando ci si è spostati verso il concetto e l’astrazione. Mi chiedo cosa farà l’arte digitale alla fotografia, ma credo di non avere una buona risposta perché questo argomento è qualcosa che sto attualmente esplorando io stesso.

4. I soggetti delle tue fotografie spesso guardano l’obiettivo, che rapporto cerchi con loro?

Penso che le mie fotografie siano spesso un riflesso di me stesso più che un riflesso dei soggetti. Forse cerco me stesso nel soggetto. Potrebbe essere una persona, un oggetto o una situazione. Lo considero quasi come una performance in cui cerco di trovare qualcosa con cui posso relazionarmi, e poi guidare quell’emozione e quel momento fino a quando non viene scattata una fotografia. Con le persone, di solito è più facile trovarlo attraverso gli occhi quando mi guardano.

Duy Nguyen | Collater.al

5. Secondo lei, quando una fotografia può essere definita d’avanguardia?

Penso che sia difficile guardare una singola fotografia e giudicare se è all’avanguardia o no. Invece, probabilmente guarderei alla pratica del fotografo e vedrei se sta sfidando o criticando l’estetica e le idee della fotografia nel presente. Un altro aspetto interessante è anche il contesto culturale. Per esempio, qualcosa che potrebbe essere visto come avanguardia in una comunità può essere percepito diversamente in un altro paese. Con i miei lavori recenti che si muovono tra fotografia analogica, collage e performance, ho scoperto che alcune istituzioni lo trovano troppo sperimentale per essere chiamato fotografia, mentre altre lo trovano stimolante.

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Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Anna Frattini · 2 giorni fa · Photography

Abbiamo già parlato di Linecheck, l’evento dedicato all’ecosistema musicale italiano e internazionale. Ci siamo andati anche noi e – attraverso la lente di Andrés Juan Suarez – questo è quello che abbiamo visto. Abbiamo respirato aria di novità in un’occasione di incontro e confronto che ci ha permesso di scoprire i nuovi talenti e molte delle nuove tendenze musicali. Insomma, un evento imperdibile nella cornice della Milano Music Week. Le nostre esibizioni preferite sono state quelle di Daniela Pes, 72-HOUR POST FIGHT e Post Nebbia. Quest’anno il tema era #ManyKisses, con la volontà di vedere la musica come un’ecosistema: una comunità poliamorosa che cresce attraverso il dialogo continuo tra i suoi membri, la circolazione di energia ispiratrice e creativa insieme allo scambio fra personalità affermate sulla scena e artistə emergenti. 

ph. Andrés Juan Suarez

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Giulia Guido · 2 giorni fa · Photography

Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica. 

Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti. 

Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte. 

Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali

Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali

Giulia Guido · 1 settimana fa · Photography

Sono spensierate, libere, belle, vere e sensuali, le giovani donne immortalate dalla macchina fotografica di Sam Livm. Sam è nato a Manchester ma oggi vive e lavora a New York, città che gli ha permesso di portare avanti le sue due grandi passioni, la regia e la fotografia. Mentre attraverso la prima cerca di dare forma alle sue idee, la seconda, a cui si è avvicinato nel 2012, gli permette di rappresentare il mondo così com’è, quasi in modo documentaristico. 

Al centro del suo obiettivo vediamo soprattutto volti e corpi di giovani donne, soggetto perfetto per trasmettere quel senso di libertà che si respira a vent’anni, quando tutto sembra possibile e si gode di ogni attimo della vita. 

Con gli anni la sua tecnica è cambiata e si è evoluta e se all’inizio l’unico soggetto del suo lavoro erano le persone che fotografava, pian piano il riflettore si è spostato su di lui, trasformando la macchina fotografica nel mezzo per trasmettere le sue sensazioni, le sue emozioni. Questo cambiamento ha trasformato il suo stile, rendendolo reale, quasi palpabile, ma allo stesso tempo intimo e unico. 

Qui sotto trovi i nostri scatti preferiti, per scoprire di più su Sam Livm vai sul suo sito.

Sam Livm | Collater.al
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Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali
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Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali
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La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue

La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue

Anna Frattini · 2 settimane fa · Photography

Siamo andati al BASE Milano per scoprire i nuovi talenti dell’ottava edizione di PhotoVogue, il festival dedicato alla fotografia di moda portato avanti da Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue. Se l’anno scorso la domanda è stata Che cosa direbbe Susan Sontag? quella di quest’anno risulta sicuramente in linea coi nostri tempi: What makes us human? Image in the age of A.I.. Un interrogrativo che lascia spazio a molte considerazioni e dubbi sul futuro della fotografia che verranno affrontate a fronte di un simposio lungo tre giorni che vedrà la partecipazione di personalità del calibro di Refik Anadol, Fred Ritchin, Margaret Zhang, Gea Politi e tantissimi altri fotografi, creativi e accademici attivi nel mondo della fotografia. Il percorso espositivo si divide in sei sezioni, What is Beauty?, What is Beauty / A.I., Uncanny Atlas: Image in the Age of A.I., Eternal Loops, Spanish Women: A Contemporary Portrait of Strenght and Beauty e Eye Mama. La nostra intenzione oggi é di mostrarvi le cinque immagini che più ci hanno colpiti: sia vere e proprie fotografie che immagini generate grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Yongbin Park, “Girls” dalla sezione What is Beauty

Courtesy Yongbin Park

Angela Suarez, “Reinventing” dalla sezione Spanish Women

Courtesy Angela Suarez

Alexey Chernikov, “One Last Journey” dalla sezione Uncanny Atlas

Courtesy Alexey Chernikov

Nota bene: immagini generale con Intelligenza Artificiale

Uno scatto di Polly Alderton dalla sezione Eye Mama

Courtesy Polly Alderton

Uno scatto di Angelo Formato dalla sezione A.I. What is Beauty

Courtesy Angelo Formato

Nota bene: immagine generata con Intelligenza Artificiale

La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue
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