Un oggetto all’apparenza curioso, IPNO ha subito catturato la nostra attenzione. Questo complemento d’arredo nasce da una ricerca fatta ragionando sul concetto di trasformazione, cercando di astrarla e di aprire nuovi ragionamenti su questo tema. Ma si parla anche di wearable design. A questo punto, non ci resta che scoprire qualcosa in più su questo progetto disegnato da Finemateria per Campeggi, la storica azienda italiana che ha fatto della trasformazione la propria missione.

Partiamo dal nome. IPNO si riferisce a un personaggio mitologico: dio del sonno e della Notte. Perfetto se pensiamo a questa come una poltrona che, aprendosi e prendendo vita, ci abbraccia e ci conduce sulla via dei sogni. Qui, il corpo diventa l’elemento chiave per modificare la forma di questo oggetto diventando parte integrante del processo di trasformazione. É proprio qui che ci si avvicina al concetto di wearable design, dove il corpo ha la massima interazione e – per finire – completa il prodotto. Quando si chiude, IPNO non è altro che una poltrona leggera mentre quando si apre diventa un letto indossabile a tutti gli effetti, proteggendo il corpo e dando il giusto comfort. A questo è dovuto il suo aspetto curioso, così da renderlo un prodotto tanto grafico e giocoso quanto funzionale. Insomma, un prodotto che si trasforma in archetipo di silhouette attirando subito l’attenzione.
Tecnicamente, IPNO è formato da un unico componente in poliuretano espanso rivestito in tessuto ripstop riciclato al 100%, entrambi materiali di natura plastica. L’idea è quella di un prodotto facile da smontare (vi ricordate il divano in busta di IKEA di cui abbiamo parlato qualche mese fa?), lavabile e antibatterico. Le foto sono tutte di Luca A. Caizzi che racconta IPNO in attesa. Lo scenario ruota tutto intorno al mondo di Campeggi nei suoi uffici, tutti spazi in cui vive l’eredità dell’azienda. L’oggetto si sposta nei vari spazi e ci racconta ogni sua declinazione attraverso lo sguardo di Caizzi.





Ph. Courtesy Campeggi & Luca A. Caizzi