Le 10 tracce che hanno fatto la storia della trap secondo IRBIS 37

Le 10 tracce che hanno fatto la storia della trap secondo IRBIS 37

Claudia Maddaluno · 5 anni fa · Art

IRBIS 37 è il nuovo collettivo artistico di casa Undamento (Frah Quintale, Ceri, Dola) nato nel 2017 nella profonda periferia a nord di Milano.
Ti parliamo di loro perché venerdì è uscito il nuovo EP dal titolo Schicchere che mescola la trap al soul, al rap a Pino Daniele, creando un sound che spacca di brutto.
Punto di forza è la voce malinconica di Martino che viaggia spedita sulle produzioni scure e sperimentali dei due producer Lugos.lux e d.Noise.

Per conoscerli meglio e capire le loro influenze, abbiamo chiesto agli IRBIS 37 quali sono le dieci tracce che hanno fatto la storia della musica trap.

BONES – Dirt

BONES è stato uno dei primissimi a fondere quel suono pesante e l’immaginario creepy/metal ai suoni della trap, dando vita a una corrente che poi ha preso varie diramazioni (Suicideboys, Ghostemane ecc).

XXXTentacion – Look At Me!

Il consolidamento di un nuovo approccio, soprattutto contestualizzato nel disco Revenge.

Smokepurpp – Fingers Blue ft. Travis Scott

Scelte di sound image dettagliatissime, qui il trattamento del suono è parte integrante delle scelte degli artisti.

Young Thug – Harambe

Uso della voce incredibile, fuori di capa.

Meek Mill – R.I.C.O. ft. Drake

Si sono dissati dopo quel pezzo, in uno dei migliori momenti di Drake. Poco dopo usciva Energy.

Kodak Black – Tunnel vision

Il singolo che ha confermato Kodak Black lanciandolo definitivamente tra i grandi. Da qui in poi solo hit.

NAV – Call Me

L’anno della consacrazione di Metro Boomin. Un singolo fresco, estivo che racconta di una strana malinconia che nemmeno l’artista comprende a fondo.

Bryson Tiller – Exchange

Del disco “Trapsoul” di Bryson Tiller dice già tutto il nome. È la nuova generazione di RnB, la soul music nel contesto della trap. In più, tecnica vocale impeccabile.

Tory Lanez – Shooters

Un bagno di stile e una padronanza incredibile dei mezzi.

Suicideboys – Low Key

Due ragazzi di New Orleans che hanno contribuito alla diffusione di una nuova corrente tra i giovani, unendo diverse influenze di generi e affrontando tematiche poco conosciute all’hip hop fino ad all’ora.

Le 10 tracce che hanno fatto la storia della trap secondo IRBIS 37
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Le 10 tracce che hanno fatto la storia della trap secondo IRBIS 37
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Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Giulia Guido · 2 giorni fa · Photography

Lucas Cerri è un fotografo francese, nato a Cannes, che spazia dalle fotografie di viaggio ai ritratti, ma la vocazione per quest’arte è arrivata quasi per caso. 

Infatti, Lucas nasce come musicista, poi col tempo, oltre a esprimere emozioni, pensieri e sentimenti attraverso note e melodie, ha cominciato a fare anche attraverso le immagini. 

Da allora, che fosse analogica o digitale, la macchina fotografica ha sempre fatto parte delle sue giornate. 

Scorrendo il suo sito e addentrandoci nel suo portfolio possiamo notare fin da subito come Lucas Cerri riesca a spaziare dalla fotografia di viaggio, con cui ci porta in ogni angolo del mondo, dall’Islanda agli Stati Uniti, dal caldo Portogallo alla fredda Norvegia, a ritratti intimi e delicati. 

Tra i suoi lavori il nudo ha un ruolo preponderante e il corpo, con le sue forme e le sue linee, diventa quasi una scultura da catturare in tutta la sua naturalezza. Spesso, i corpi che scatta si trovano immersi nella natura, quasi sovrastati da essa e guardando le fotografie di Lucas Cerri sentiamo quel senso di libertà che proviamo quando ci immergiamo nelle profonde acque del mare, o quando corriamo lungo campi desolati. 

Qui sotto trovi una selezione di scatti, ma per scoprire tutti i lavori di Lucas Cerri visitate il suo sito e seguitelo su Instagram

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
Photography
Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Giulia Guido · 5 giorni fa · Photography

Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica. 

Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti. 

Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte. 

Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Anna Frattini · 5 giorni fa · Photography

Abbiamo già parlato di Linecheck, l’evento dedicato all’ecosistema musicale italiano e internazionale. Ci siamo andati anche noi e – attraverso la lente di Andrés Juan Suarez – questo è quello che abbiamo visto. Abbiamo respirato aria di novità in un’occasione di incontro e confronto che ci ha permesso di scoprire i nuovi talenti e molte delle nuove tendenze musicali. Insomma, un evento imperdibile nella cornice della Milano Music Week. Le nostre esibizioni preferite sono state quelle di Daniela Pes, 72-HOUR POST FIGHT e Post Nebbia. Quest’anno il tema era #ManyKisses, con la volontà di vedere la musica come un’ecosistema: una comunità poliamorosa che cresce attraverso il dialogo continuo tra i suoi membri, la circolazione di energia ispiratrice e creativa insieme allo scambio fra personalità affermate sulla scena e artistə emergenti. 

ph. Andrés Juan Suarez

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
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Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
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Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Claudia Fuggetti · 1 settimana fa · Photography

“Come vivremmo se non avessimo dei modelli di genere già precostituiti?

È questo il quesito che si pone il progetto Gender Theory della fotografa e filmmaker Rossella Agostini. Dopo essersi laureata in direzione della fotografia presso il Columbia College di Chicago, l’artista ha deciso di focalizzare la sua ricerca sulla celebrazione dell’individuo in quanto tale e il suo rapporto con il mondo circostante.

L’esplorazione delle relazioni interpersonali sono evidenziate da un tipo di estetica che predilige soggetti visibili da lontano collocati in spazi vuoti: insieme alla valorizzazione di bellezze fuori dal comune Rossella crea così una coerenza narrativa. L’artista ha descritto la sua serie fotografica così:

“Gender Theory è una serie fotografica che rifiuta l’idea del binarismo di genere e ne esplora una realtà dove questa non sia una costruzione sociale. Accenna a temi come l’identità e la sessualità e dimostra come il sesso biologico, l’identità di genere e l’espressione di genere non sempre combacino”.

Attraverso un elegante gioco di ruoli, le immagini di Rossella raccontano una storia capace di arrivare immediatamente al pubblico, non è un caso che Gender Theory abbia vinto il London Photo Festival nel 2018.

Visita il sito dell’artista qui.

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
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