Siamo diventati ossessionati dalle scarpe? Quante volte ci ritroviamo a far caso a ciò che le persone indossano ai piedi? Possiamo ormai dire che le sneaker sono diventate un vero e proprio status e certe volte i loro prezzi raggiungono cifre da capogiro. Cifre che stupiscono ancor di più se si pensa che spesso e volentieri i veri appassionati e collezionisti le scarpe che acquistano non le indossano neanche. In pratica il mondo è pieno di modelli che non vedranno mai la luce del sole e rimarranno per sempre chiusi in una scatola o, nei casi migliori, sotto una teca.
L’artista multidisciplinare Izaak Brandt ha analizzalo la questione con la serie di sculture dal titolo Deadstock.

L’artista nato a Bristol e residente a Londra ha riprodotto alcuni dei modelli di sneaker più famosi e ricercati con il semplice utilizzo di una di quelle penne che stampano in 3D. Inizialmente il progetto è partito con 6 modelli – Air Jordan 1, BAPESTA, adidas Superstar, Nike Air Force 1, Converse Chuck Taylor e Reebok Classic -, poi però Izaak Brandt ha continuato a produrre paia su paia di scarpe impossibili da indossare.
Scorrendo il suo profilo Instagram, infatti, possiamo vedere come oggi la sua “collezione” comprenda anche delle Crocs, le FiveFingers di Vibram e un immancabile paio di Yeezy.
“Deadstock esplora la cultura delle sneaker d’archivio nella società contemporanea. Riducendo la funzionalità delle sneakers come fanno gli archivi e i collezionisti, a una struttura simile a uno scheletro, il progetto esamina la nostra ossessione per la conservazione e la trasformazione della funzionalità in oggetto scultoreo.“

