Come dottor Jekyll e Mister Hyde, Bibione, una delle più famose località balneari venete, ha due anime.
L’estate è un tripudio di volti internazionali, voci, spiagge piene, ombrelloni colorati, famiglie, locali e alberghi sempre vivi. Poi arriva l’autunno e infine l’inverno, esattamente come nelle favole ad un certo punto arriva il cattivo che rovina tutto. Tutto si spegne, si svuota, diventa quasi disumano, passatemi il termine.
E’ partita da qui Lara Bacchiega, giovane fotografa veneta, per il suo progetto fotografico, Sleeping Towns. E’ partita principalmente dalla definizione che l’antropologo francese Marc Augè dà di nonluogo. Poi lo ha applicato al paesaggio balneare veneto di Bibione, la località di passaggio per eccellenza, ne ha fotografato il suo dormire, il suo attendere, il suo conservarsi per una nuova bella stagione. È il letargo di una città che sembra popolata di fantasmi, di ricordi, di attimi andati, di una città che viene dimenticata e poi ritrovata, perchè è quella la sua funzione, amata e buttata via, ciclicamente. Sembra un’amante ferita che aspetta speranzosa nel letto ancora sfatto il ritorno del suo amato.