Uno dei luoghi comuni più ricorrenti su Londra è che sia una città grigia. In realtà, al di là del cielo plumbeo, la capitale britannica offre molti scorci di colore, basta fermarsi un attimo e guardarsi intorno con più attenzione.
Abbiamo parlato con l’eclettica e corteggiatissima designer Bethan Laura Wood che quest’anno è presente al London Design Fair con due note aziende italiane. Ci ha spiegato che la ricerca del colore è stata di fondamentale importanza nella sua vita, sia come strumento per assimilare l’ambiente circostante sia per esprimere appieno se stessa.
Non perdetevi quindi lo showroom di CC- Tapis dove esporrà la collezione Super Fake. Le diverse tecniche di annodatura dei tappeti imitano le differenti superfici delle rocce. Nello showroom di Moroso, invece, presenterà Mono Mania Mexico: un’installazione realizzata con tessuti jacquard, stampe, tappeti, arazzi e vasi che riprendono i tipici disegni degli Otomi, popolo indigeno messicano, rivisitati in versione contemporanea.
Chi ti ha incoraggiato a seguire questo percorso creativo?
Ho sempre saputo di voler diventare un’artista e penso che i miei genitori mi abbiano incoraggiata perché sapevano che era una parte fondamentale della mia essenza. Forse perché da piccola mi vedevano sempre dipingere sul tavolo della cucina! (sorride). Con il crescere, oltre alla pittura e al disegno, ho avuto modo di conoscere meglio il mondo del design. Al Royal College of Art ho imparato ad avere più coraggio per cercare di acquisire un mio gusto e senso del colore. Ho sempre amato i colori ed i pattern, ma fino a quel momento ero incerta e poco fiduciosa su come riuscire a tradurre tutto ciò nel mondo del design. I miei tutor Martino Gamper e Jurgen Bey mi hanno davvero spinta ad avere più confidenza con i miei gusti cercando di usare questo aspetto come linguaggio ed identità per i miei lavori.
Che cosa presenterai alla London Design Week di quest’anno?
Con CC- Tapis presenteremo la nostra collezione Super Fake. Mentre, per Moroso ci sarà una vibrante installazione formata da tessuti, arazzi, vasi e mobili che faranno parte della mia collezione Mono Mania – Messico.
Parliamo della collezione Super Fake, da dove hai tratto ispirazione?
Super fake è molto legata a una serie di miei lavori a Londra. La palette di colori è tratta dalle mie passeggiate nell’East London. Ho analizzato i colori della città ed anche il flusso costante tra il reale e l’irreale, il fisico e il digitale.
Mi è veramente piaciuta l’idea della transizione continua tra un materiale e l’altro, da “reale” a “falso”, qualcosa che si sta facendo sempre più confuso nell’epoca dei filtri di Instagram e Snapchat.
Ogni tappeto è stratificato e si basa su una diversa forma di roccia e le varie lavorazioni sono state sviluppate nel corso degli anni da artigiani tibetani.
Dove ti troveremo durante la settimana della design week Londinese?
Girerò il più possibile. Mi piace camminare nelle diverse aree per vedere il maggior numero di opere possibile. Visiterò la parte ovest della città, proprio dove ho il mio studio, per vedere quello che sta accadendo. Ho sempre amato il distretto di Brompton, guardare le installazioni al Victoria and Albert Museum e non vedo l’ora di vedere quella di Fernando Laposse. Sono davvero impressionata dal suo lavoro che consiste nello sviluppare progetti che celebrano le strade del Messico e come creare nuovi materiali e superfici da esse.
Tre cose che caratterizzano il tuo lavoro in questo momento?
Colore, strati, linee.
Cosa collezioni?
Qualsiasi cosa! Amo la plastica vintage e gli oggetti colorati. Spesso comincio a collezionare in base agli oggetti su cui sto lavorando. Dall’inizio della collaborazione con Moroso e CC – Tapis ho raccolto veramente un miliardo di tessuti!
Non potresti vivere senza…?
Colore.