Oggi celebriamo il Read A Book Day con un progetto molto interessante e con una storia altrettanto singolare. Più che concentrarci sulla lettura di un libro, il nostro desiderio è focalizzarci sul dietro le quinte della sua costruzione. Un processo affascinante e meticoloso, sconosciuto alla maggior parte delle persone. Siamo abituati a vedere un libro fatto e finito e poche volte ci chiediamo cosa ci sia dietro, quale sia il processo che porta all’oggetto finito. L’abbiamo fatto con i ragazzi di Libri Finti Clandestini, un collettivo artistico che basa il proprio lavoro e la propria ricerca sul libro d’artista. Attraverso un vero e proprio processo di esplorazione urbana, gli artisti El Pacino, Aniv Delarev e Yghor Kowalvsky ricercano materiale cartaceo nelle fabbriche abbandonate, negli archivi e nei laboratori di stampa, con lo scopo di creare libri – rilegati a mano uno a uno, timbrati e numerati – che spaziano da note-book, pronti per essere utilizzati e disegnati, a libri pop-up in piccole tirature. Oltre a collaborazioni con artisti, indagando i campi della fotografia e della stampa tipografica. Dopo un breve preambolo sulla storia di questo collettivo, vi racconteremo di come hanno realizzato un libro in una notte e a bordo di un treno. Scopriamolo insieme.

Ma che cos’è un libro d’artista?
Partendo dal presupposto che il libro è un oggetto dalle infinite possibilità, in termini di forma e contenuto, ed è concepito come un contenitore e un divulgatore di nozioni di qualunque genere, è pressoché scontato che un artista ne sia affascinato e ne voglia creare uno tutto suo. A partire dal secolo scorso, il libro d’artista – inteso come forma di espressione artistica – diventa molto diffuso. Gli artisti, soprattutto nel periodo delle avanguardie – come il Dadaismo e il Surrealismo – si cimentano nella creazione di libri d’artista, combinando l’arte visiva e la letteratura in un unico oggetto. Le parole si fondono con l’arte visiva. Disegni, incisioni, collage, pitture, fotografie dialogano con un testo poetico, con riflessioni o pensieri dell’artista stesso. Rispetto ai libri in serie, il libro d’artista ha la caratteristica di essere un pezzo unico o a tiratura limitata. É un oggetto libero che segue solo ed esclusivamente la volontà del suo creatore. La struttura e i materiali, come il formato, il layout e la tipografia, sono sperimentali e sfidano le convenzioni dei libri tradizionali.

Oggi chi produce i libri d’artista?
Con questo quesito arriviamo al punto. In quest’epoca tecnologica, è sempre più raro trovare realtà che seguono il processo di stampa dalla A alla Z e, ancor più raro, è trovare giovani artisti che si dedicano in toto alla creazione di libri d’artista. A Milano esiste una realtà molto interessante, in termini di rarità e qualità. Si tratta di Libri Finti Clandestini che, come vi abbiamo anticipato, è un collettivo di artisti nato dieci anni fa che dedica interamente la propria ricerca a questo meraviglioso oggetto, il libro. Il tutto mantenendo l’anonimato, apparendo sui social e in pubblico rigorosamente con maschere divertenti.

Cosa fa esattamente il collettivo Libri Finti Clandestini?
Scorrendo il loro feed di Instagram e curiosando sul loro sito, è da subito evidente la cura e la precisione meticolosa che Libri Finti Clandestini mette in questo progetto. Da alcune foto si vede la macchina da stampa tipografica tedesca Hiedelberg Windmill prodotta a inizio Novecento, che sottolinea il loro saldo legame con la tradizione piuttosto che con la tecnologia. Ma, oltre a mantenere viva una tradizione manuale e artigianale “in via di estinzione”, un altro aspetto fondamentale è la sostenibilità. Il collettivo inizia il suo processo a partire dalle esplorazioni urbane, delle vere e proprie “spedizioni” all’interno di vecchie fabbriche abbandonate, in archivi e laboratori di stampa, con l’intenzione di recuperare fogli di carta inutilizzati e dimenticati. Sul sito, nella sezione “products“, ogni item è accompagnato dalla descrizione del materiale. In questo modo l’utente ha la possibilità di avvicinarsi al processo e rendersi così conto della ricerca e cura che sta dietro ad ogni singolo pezzo.

Dopo una selezione del materiale, inizia il vero e proprio processo creativo che ha luogo nei loro laboratori, uno a Milano in zona Isola e l’altro a Saronno – in quest’ultimo “ospiti” di 5X Letterpress, con cui da diversi anni è iniziata una salda collaborazione – in cui curano nei dettagli tutte le fasi di produzione, impiegando dai sei mesi a un anno, per giungere alla fine al pezzo unico, uno di uno.
Un progetto folle: realizzare un libro in poche ore
Parlando con Libri Finti Clandestini, ci ha colpito molto questa loro “missione”: creare una fanzine in poche ore e non nel loro laboratorio, ma durante un viaggio o in luoghi insoliti. Da gennaio 2020, LFC ha iniziato un lavoro collettivo insieme a 5X Letterpress, Spazienne e Outis Manufacture per la progettazione e realizzazione di prodotti editoriali in tirature limitate.
«Lavorare a un libro in una notte, su un treno, in una fabbrica abbandonata, con strumenti insoliti, esplorando i luoghi dimenticati del paesaggio urbano. Questa è sempre stata la missione del gruppo: produrre in situazioni “folli”, tentando ogni volta nuove soluzioni e cercando di ottenere il miglior risultato. Provare a sperimentare il più possibile riguardo la manifattura e le soluzioni di stampa.»

L’esempio più recente è “Nightjet“, un micro libro realizzato in sole 12 ore sul treno notturno Milano – Vienna. La missione è stata compiuta dai tre membri di Libri Finti Clandestini, insieme ai membri dei collettivi Spazienne, 5X Letterpress, Outis Manufacture e dagli artisti Tanguy Bomboniera e Dr. Petronilla.
«Nella notte del 25 maggio abbiamo preso il treno Nightjet 235 a Milano Rogoredo alle 21.26, direzione Vienna per partecipare a “Fanzineist Vienna”. Abbiamo portato a bordo carte, fili, aghi e con il nostro iPhone insieme ad una stampante Epson Workforce 110 abbiamo tentato una missione mai portata a termine prima. L’obiettivo era realizzare una fanzine su un treno, durante il viaggio di 12 ore verso Vienna! Scansioni, fotografie, impaginazione del progetto, stampa, rilegatura e ritaglio del libro, tutto realizzato a bordo in una notte!»
La scelta di produrre questi “micro” libri, ci raccontano LFC, è un escamotage che permette loro di ridurre i costi di produzione focalizzandosi in questo caso specifico più sul contenuto piuttosto che sulla qualità. Un prodotto “povero” ma con una forte idea. Un oggetto singolare – una piccola opera d’arte tascabile – interamente realizzato a mano, con rilegature eleganti e prodotto in piccole tirature.
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Courtesy Libri Finti Clandestini