Il vissuto di ciascuno di noi influenza il nostro carattere, come una trasformazione che sembra modificare anche i tratti del nostro corpo e come appariamo all’esterno. Il fotografo italiano Matteo Ribet parte da un’esperienza personale negativa provando a rappresentare il modo in cui questa abbia determinato una caduta di alcune certezze e quindi di ciò su cui si basava la propria identità. I ritratti di Ribet sono quindi come identità fittizie, maschere in cui materiali come la cera alterano l’aspetto naturale dei volti.
Il progetto chiamato “Scandal” mostra il corpo come un portale per superare il dolore interiore, il tramite per la riappacificazione che passa per un uso teatrale dell’immagine. Il presente non può che apparire grottesco, bizzarro, quasi frutto di un’allucinazione e che punta dritto verso la libertà di espressione e di identificazione sessuale.
L’esperienza della vita diventa una messa in scena, un atto performativo che non ha punti di contatto con la realtà ma solo con un passato visto come una ferita da rimarginare.
La rottura con la realtà è la grande forza delle fotografie di Matteo Ribet, il cui lavoro sarà presente nella selezione del Liquida Photofestival di Torino 2023.






