In questi giorni i feed di Instagram sono stati invasi dalla condivisione di immagini dello spazio, scatti quasi astratti dell’universo che mostrano un paesaggio misterioso e affascinante. Un’immagine in particolare ha un’importanza non solo astronomica ma anche storica, in quanto è l’immagine a infrarossi più profonda e nitida mai realizzata dell’universo. Lo scatto è stato realizzato dal telescopio spaziale James Webb, il principale osservatorio mondiale di scienze spaziali, che la NASA ritiene che aiuterà a “risolvere i misteri del nostro sistema solare, guarderà oltre a mondi lontani, attorno ad altre stelle, e sonderà le misteriose strutture e origini del nostro universo“.
Questo campo profondo, ripreso dalla NIRCam (Near-Infrared Camera) di Webb, immortala una porzione dell’universo di 4.5 miliardi di anni fa e per realizzarla il telescopio ha impiegato alcune settimane.

Il telescopio ha scattato per la prima volta foto nitide a galassie lontane, che appaiono visibili e minuscole, ammassi di stelle vissute un miliardo di anni dopo il big bang. La composizione caleidoscopica ha rivelato ai ricercatori importanti informazioni sulla formazione dell’universo ed è possibile apprezzare come i materiali dei quali sono formate le galassie ne determinano anche il colore, visibile dalla fotografia. Le galassie blu contengono stelle, gli oggetti rossi indicano la presenza di strati di polvere mentre quelle verdi sono fatte di idrocarburi e altri composti chimici.
Webb ha scattato anche altre immagini suggestive e affascinanti dell’universo, tra queste la morte di una stella che viene inglobata da un’altra più giovane, mentre espelle gas e polveri che il telescopio ha messo in evidenza mai come prima d’ora.
La NASA ha svelato anche formazione stellare chiamata NGC 3324, il bordo di una cavità gassosa scavata dalle radiazioni ultraviolette e dai venti stellari. L’immagine inedita scattata al “Quintetto di Stephan” – un raggruppamento di cinque galassie situato nella costellazione del Pegaso – è invece l’immagine più grande di Webb fino ad oggi, che copre un quinto del diametro della Luna.
