La produzione fotografica di Nico Froehlich nasce da una domanda che in prima persona si è trovato a porsi: per chi è davvero la città? Chi valorizza e chi emargina?
L’artista del sud-est di Londra negli ultimi anni ha iniziato a osservare come il proprio quartiere stesse via via modificando la propria identità, facendo perdere alcuni punti di riferimento a chi era abituato a intenderlo come casa, come un luogo sicuro e familiare. Il fenomeno della gentrificazione sta colpendo molte città del mondo, le botteghe sotto casa sono diventati negozi con prodotti eccessivamente cari e gli spazi industriali sono stati trasformati in unità abitative vendute a prezzi fuori mercato e accessibili sono a una fascia di persone benestanti, che finiscono per cambiare l’identità di quartieri interi.
Sperimentare la gentrificazione e il senso di spaesamento che crea è stato uno degli stimoli a far nascere questa serie fotografica, che ha come protagonisti la classe operaia del Sud di Londra e più in generale una comunità multiculturale radicata nel quartiere da anni e che ora sente di non abitare più a casa propria.
Il mercato immobiliare ha creato disuguaglianze che, se da un lato hanno tolto luoghi di aggregazione, trasformando lo spazio pubblico in spazio privato al servizio dei brand, dall’altro non hanno fatto perdere alcune tradizioni, dinamiche di comportamento comune che Nico Froehlich continua a vedere e che cattura nei suoi scatti. Qualche bottega è rimasta, al parco qualche bambino gioca ancora sotto il canestro e nei palazzi di cemento freddo ci sono ancora luci accese. È ancora la città di Nico Froehlich, per ora.















