Tempo fa Buddy ha scovato un certo Mitch Griffith che con il pennello spacca il culo alle noci. L’associazione mentale con Nicola Verlato mi è venuta naturale. Anche in questo caso si parla di miracoli, hooligans, politici, gravità, Robert Johnson e Michael Jackson. Una sorta di Pulp Fiction dentro la Cappella Sistina. Che ne dite se facciamo un ripassino?
Corpi contorti come nelle tradizionali raffigurazioni di una chiesa del’500 ma con una definizione delle linee corporee proprie di un software di videografica. Dietro i lavori di Nicola Verlato si nasconde uno studio dell’arte classica che pochi artisti contemporanei possono vantare, oltre a una profonda competenza in architettura e scultura.
Prospettive, proporzioni e dimensioni sono le caratteristiche distintive del lavoro di Verlato che ricorda gli affreschi della teologia visiva attualizzati in contesti moderni fino a far sembrare ogni soggetto rappresentato un angelo o un demone all’interno di un set cinematografico, con elementi dell’iconografia contemporanea e dei fumetti.
Per la serie MURO, in onda su Sky Arte HD, Nicola Verlato si è cimentato con la street art e ha omaggiato il quartiere romano di Torpignattara con un suggestivo tributo a Pier Paolo Pasolini. L’opera si chiama Hostia ed è alta 10 metri per quasi 6 di lunghezza, è un acrilico su intonaco e “biblicamente” rappresenta la morte dello scrittore e regista romano, ucciso a bastonate e poi travolto da un’auto nel 1975.
Se Nicola Verlato fosse nato nel’500 oggi probabilmente ci sarebbe una banconota con la sua faccia sopra.