Il nuovo store di Apple a palazzo Marignoli, nel cuore di Roma

Il nuovo store di Apple a palazzo Marignoli, nel cuore di Roma

Emanuele D'Angelo · 2 anni fa · Design

Ha aperto ufficialmente i battenti ieri il nuovo store di Apple a Roma, precisamente nello storico palazzo Marignoli in via del Corso. Si tratta del 17esimo negozio Apple in Italia e il più grande centro servizi della “Mela” in Europa.

Ma la vera notizia è che come sempre Apple si è affidata allo studio di architettura Foster + Partners che ha magistralmente ristrutturato l’intero plesso, redendo omaggio alla ricca storia dell’arte della capitale italiana.
Non era una sfida affatto semplice. Il palazzo Marignoli è stato edificato nel 1873, un luogo dove si respira cultura, arte e storia, frequentato a suo tempo da grandi artisti, scrittori e attori.

Ma gli architetti sono riusciti nell’arduo compito di fondere insieme storia e tecnologia, passato e presente. Mantenendo la struttura originale più o meno intatta, aggiungendo solo elementi coerenti con la storia e l’importanza del palazzo.

L’elemento a cui gli architetti hanno dato più importanza è sicuramente la luce. Tutte le grandi finestre, che si affacciano sulla splendida via del Corso, permettono alla luce naturale di riempire gli interni. Altro elemento sicuramente caratterizzante è la terrazza esterna, riportata allo splendore d’un tempo piantando diversi tipi di alberi.

Il nuovo negozio rappresenta una celebrazione della storia e dell’arte uniche della cultura romana, e speriamo di ispirare la creatività della comunità.

Un gioiello nel cuore di Roma, ecco a voi tutte le foto dello store più grande e sicuramente più bello (ma non ditelo a nessuno) d’Europa.

Leggi anche: Il nuovo store galleggiante di Apple a Marina Bay

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“Museo aero solar”, l’opera di Tomás Saraceno per la Biennale di Venezia

“Museo aero solar”, l’opera di Tomás Saraceno per la Biennale di Venezia

Emanuele D'Angelo · 2 anni fa · Design

La Fondazione Aerocene coadiuvata dal fondamentale apporto dell’artista Tomás Saraceno ha presentato una collezione di strutture gonfiabili chiamate “Museo Aero Solar”.

Aerocene è un’era in cui vivere e respirare; uno stato senza stato, sia legato che fluttuante; un nome per il cambiamento. L’Aerocene è un’era libera dai confini e dai combustibili fossili, un immaginario comune verso una ri-alleanza etica con l’ambiente, il pianeta e la rete cosmica della vita per emergere oltre l’antropocentrismo.
È un invito a cambiare i nostri atteggiamenti più dannosi attraverso modi di essere divergenti per assicurare un’atmosfera di sensibilità ecologica e la possibilità stessa di un futuro più pulito e luminoso.

Il tema di quest’anno verte proprio sul riuso dei materiali, in particolar modo della plastica che altrimenti finirebbe nelle discariche o nei nostri bellissimi mari. Un problema che tutti dobbiamo affrontare, infatti chiunque può costruire un “Museo Aero Solar” usando il set di istruzioni accessibili attraverso questo sito.

Museo Aero Solar, iniziato nel 2007, è una collezione aperta e crescente di musei galleggianti costruiti dalla comunità di tutto il mondo. I sacchetti di plastica riutilizzati sono tagliati, incollati e uniti insieme per creare tele su cui vengono disegnate e scritte storie personali.

Un invito aperto a tutti a ridurre, riutilizzare e riciclare, trasformando un qualcosa che avremo sicuramente buttato in un oggetto d’arte. L’installazione è stata creata collettivamente da circa 200 membri della comunità “Aerocene”.

Leggi anche: “Plasticity”, l’installazione di Niccolo Casas alla Biennale di Venezia

Ecco qui tutte le foto di “Museo Aero Solar” per la Biennale di Venezia 2021.

“Museo aero solar”, l’opera di Tomás Saraceno per la Biennale di Venezia
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Al Bun Burgers di Torino sembra di mangiare in una piscina

Al Bun Burgers di Torino sembra di mangiare in una piscina

Giulia Guido · 2 anni fa · Design

Qualche tempo fa a Milano, in viale Bligny 19, la catena Bun Burgers ha aperto un suo nuovo punto ristorante. Bun Burgers offre una selezione di hamburger vegani utilizzando beyond meat, una carne-non carne di origine proteica, completamente vegetale. Oltre a curare alla perfezione ogni dettaglio della loro proposta gastronomica, Bun Burgers voleva offrire ai propri clienti un luogo unico, completamente diverso da tutti gli altri fast-food. Per questo motivo si è affidato allo studio d’architettura spagnolo Masquespacio fondato da Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse.
Ora, dopo il successo milanese, Bun Burgers ha aperto il suo primo punto a Torino e non poteva che rivolgersi ancora ad Ana e Christophe. 

L’intero progetto è partito dalle 3 grandi vetrine che si affacciano sulla strada e che offrono un’illuminazione naturale allo spazio durante tutta la giornata. Giocando con questi elementi, il team di Masquespacio ha diviso l’interno in 3 colori, in corrispondenza delle vetrine, catturando immediatamente lo sguardo e l’attenzione dei passanti. 

Oltre al verde e al rosa – presenti anche nello store milanese – è stato aggiunto anche il blu con cui è stato realizzata la vera chicca di questo Bun Burgers. L’intera parte destra del locale, grazie all’utilizzo di piastrelle e tinte celesti riproduce quello che potrebbe essere il fondale di una piscina e per assecondare questa illusione i designer hanno deciso di aggiungere elementi come le classiche scalette in metallo appese alle pareti. La sensazione sarà proprio quella di mangiare galleggiando. 

Se pensate che quando si mangia anche l’occhio ha bisogno della sua parte allora Bun Burgers è il posto giusto per voi! 

Bun Burgers
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Al Bun Burgers di Torino sembra di mangiare in una piscina
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Al Bun Burgers di Torino sembra di mangiare in una piscina
Al Bun Burgers di Torino sembra di mangiare in una piscina
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La Vitra Panton Chair di Supreme

La Vitra Panton Chair di Supreme

Andrea Tuzio · 2 anni fa · Design, Style

Dopo tanti anni abbiamo imparato a non farci spiazzare dalle collaborazioni di Supreme che esulano dal mondo streetwear e fashion.

Dopo quella realizzata con smeg, stavolta lo skate brand newyorkese ha collaborato con Vitra, nota azienda svizzera di Basilea, che produce mobili e arredamento di design. Per la precisione l’oggetto della collabo è l’iconica Vitra Panton Chair, progettata nel 1959 dal designer danese Verner Panton, la sedia in questione ha fatto scalpore nel mondo del design grazie alla sua struttura monolitica in poliuretano rigido.

Per il drop 15 della Spring/Summer 2021, Supreme ha realizzato uno spot diretto dal regista statunitense Hype Williams – ha lavorato con artisti del calibro di LLCool J, Missy Elliott, Busta Rhymes, Jay-Z e tanti altri – pre presentare questo pezzo di design arrocchio dall’estetica del brand fondato da James Jebbia nel 1994.

Il video mostra la ballerina e coreografa Taylor Terry danzare sulle note di un pezzo rock sulla Supreme / Vitra Panton Chair, mostrandone il design unico e inimitabile.

Se avete intenzione di provare a portarvela a casa preparatevi perché il prezzo retail della Supreme / Vitra Panton Chair sarà di $2.600 e verrà rilasciata il 21 giugno sul web shop di Supreme.

La Vitra Panton Chair di Supreme
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La nuova collaborazione “All-Black” tra Rick Owens e Birkenstock

La nuova collaborazione “All-Black” tra Rick Owens e Birkenstock

Andrea Tuzio · 2 anni fa · Style

Rick Owens e Birkenstock tornano a lavorare insieme per una nuova collaborazione per la Spring/Summer 2021. Questa rappresenta la terza joint venture tra il designer statunitense e il brand tedesco fondato nel 1774 e specializzato nella produzione degli inconfondibili sandali. 

Questa nuova collaborazione vede tre tra le silhouette più famose e amate di Birkenstock rielaborate da Rick Owens: l’Arizona, la Boston e la Rotterdam.
Tutte e tre i modelli saranno disponibili in pelle nera, in più è stata realizzata una versione extra della Boston e dell’Arizona in pelle laminata.

Parlando del progetto, Rick Owens ha dichiarato: “…volevo tutto in nero: pelle nera, pelle verniciata nera e hardware completamente nero. In un mondo frenetico, caotico e sgargiante, il nero offre ai miei occhi una formalità grafica pulita e nitida. Penso che tutto quello che ho imparato sia stato grazie a Fritz Lang e Cecil B. DeMille. Immagini in bianco e nero viste attraverso una patina cinematografica vintage, storie di vizio contro la moralità e il glamour, tipiche del periodo in cui sono state girate. Ho sempre immaginato quegli apostoli che trascinano le loro vesti attraverso templi polverosi indossando sandali Birkenstock…”.

La nuova collaborazione tra Rick Owens e Birkenstock sarà disponibile a partire da domani 4 giugno sul web store di Rick Owens e su birkenstock.com/1774.

La nuova collaborazione “All-Black” tra Rick Owens e Birkenstock
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La nuova collaborazione “All-Black” tra Rick Owens e Birkenstock
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