Outdoor Festival – Intervista con Kid Acne, Sam3, Motorefisico, Scorpion Dagger e Madame

Outdoor Festival – Intervista con Kid Acne, Sam3, Motorefisico, Scorpion Dagger e Madame

Aurora Alma Bartiromo · 6 anni fa · Art

5 domande a 5 artisti.
Pronti? 3,2,1 via!

Cinque parole che odi e cinque parole che ami. 

Kid Acne: “Tu sei un artista straordinario”/”Tu dovresti avere più successo”

Sam3: Posso riassumere tutto in una parola, amo la Libertà e odio il Nonsense.

Motorefisico: A noi le parole piacciono più o meno tutte, con un’evidente predilezione per la parola “motorefisico”.

Scorpion Dagger: Amo queste parole perché sono monosillabi, molto divertenti da dire: Pants, Goof, Booze, Dude, Sweet. Odio queste parole perché conosco persone fastidiose che sono ossessionate da loro: Intelligence, Controversial, Globalist, Edgy, Deep State. 

Madame: Amo: Parole, Natura, Lotta, Nostalgia, Sorpresa. Odio: Intolleranza, Stupidità, Impossibile, Pioggia, Indifferenza.

Qual è la cosa migliore della città da cui vieni?

Kid Acne: I miei amici.

Sam3: Vengo da un piccolo paese e la cosa migliore è che sono riuscito a scappare.

Motorefisico: Il caos, il traffico, il fatto che vivere a Roma non è per tutti. 

Scorpion Dagger: Montreal è una città estremamente creativa, divertente e sostenibile. Ha un’apertura e un sentimento davvero unici per il Nord America.

Madame: IL CIBO! 

Quando e come hai cominciare a “fare arte”?

Kid AcneHo fatto dell’arte in qualche modo da sempre. Ho sempre disegnato. Probabilmente disegnare è la mia forma di comunicazione preferita. Ho cominciato a dipingere graffiti quando avevo 12 anni  e poco dopo ho cominciato ad assemblare fanzine e fumetti. Ho cominciato con la serigrafia a 15 anni e con il primo disco a 17 con la copertina disegnata da me. Lo stesso anno ho esibito un mio canvas per la prima volta ad una mostra collettiva dal titolo “Graffiti Bastards”. Si teneva a Birmingham. Da lì ho cominciato ad essere ingaggiato commercialmente per realizzare dei flyer, delle t-shirt e delle copertine per i dischi. Contemporaneamente ho continuato con i graffiti e la street art. Tutte queste cose hanno dato una direzione al mio stile. Uno stile a cui lavoro da 20-25 anni. 

Sam3: Non faccio arte, disegno e basta.

Motorefisico: Dopo che uno di noi due, Gianmaria, è quasi morto in seguito a un batterio al cervello. Quando è resuscitato abbiamo deciso di fare qualcosa della nostra vita. I nostri primi disegni li abbiamo fatti sotto un ponte tre anni fa.

Scorpion Dagger: Faccio arte da sempre. I miei genitori hanno sempre incoraggiato me e mio fratello ad esprimerci in maniera creativa. 

Madame: Ho cominciato quando ero una bambina perché vengo da una famiglia molto “artistica”. Mio nonno era un pittore e anche mio padre. Così i miei genitori mi hanno messo davanti un foglio bianco e dei colori invece che un televisore. 

Cosa stai proponendo qui all’Outdoor Festival?

Kid Acne: Il tema di quest’anno è ‘Heritage’. Stavo pensando al nostro posto all’interno della timeline della storia e a come siamo arrivati dove siamo oggi. Stavo pensando anche al mio ruolo all’interno della narrativa dei Graffiti e della Street Art e come il mio lavoro si inserisce in questo movimento immenso ed internazionale. Ho dipinto uno slogan che dice HERE WE ARE. Nel contesto della mostra, sia gli artisti che l’audience hanno sicuramente preso strade differenti nella loro vita, ma in questo breve momento sono arrivati nello stesso punto dello spazio fisico, così HERE WE ARE (ma come siamo arrivati qui?). Per me vuol dire anche aver consapevolezza del momento presente qualsiasi cosa la vita ci metta davanti e tutto il nonsense del mondo che non possiamo controllare – “Bene, siamo qui. Immagino che dovremmo ricavarne il meglio!”. L’opera durerà un mese, poi verrà cancellata. È effimera. Mi piace. La rende in qualche modo speciale. 

Sam3: È un video che ho realizzato quando ho vissuto per un po’ a Roma. Il video stesso dice tutto. 

Motorefisico: Per Outdoor abbiamo pensato di disegnare qualcosa che trasmettesse una sensazione di forte disorientamento, la nostra opera si chiama “Labirinto Semplice”, è un corridoio nel quale comunque ci si può perdere.

Scorpion Dagger: Landscape, scenari della natura, interrotti. 

Madame: Ho proposto un nuovo modo di interpretare la Pietà di Michelangelo con la luce della mia cultura moderna. Solo un modo per far dialogare passato e presente come faccio spesso.

Cosa vedi nel futuro?

Kid Acne: Non ho idea di cosa il futuro ci riservi ma spero che ci siano sempre più progetti che portano le persone realmente insieme nello stesso posto e non connessi solo attraverso i social network. Internet è un mezzo fantastico e aiuta molto le connessioni ma ha anche degli aspetti molto negativi. Non penso sia buono fare esperienza della vita attraverso piccoli schermi guidati da algoritmi. Dalla prospettiva della creatività vorrei continuare ad esplorare le idee che sono alla base del mio lavoro – gli slogan, gli studi sull’architettura e le donne guerriere (conosciute come Stabby Women). Sto anche lavorando ad un nuovo progetto musicale, ma non chiamatelo un ritorno! 

Sam3: Ossa umane. 

Motorefisico: Tra un’oretta andremo a pranzo. È difficile prevedere oltre.

Scorpion Dagger: Sono un’ottimista quindi vedo dei miglioramenti. Anche se a volte non sembra proprio che stia andando così.

Madame: Amo le sorprese! 

 

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Moncler sposa il futurismo di Rick Owens

Moncler sposa il futurismo di Rick Owens

Anna Frattini · 3 giorni fa · Style

La collaborazione annunciata oggi fra Moncler e Rick Owens ci porta in una dimensione nuova, vestita di capi meticolosamente progettati per adattarsi all’ambiente ricreato da Owens. Uno scenario sicuramente innovativo e fuori dal comune, uno “Sleep Pod” che fa da sfondo a tutti i look della campagna di lancio. Dalle foto sembra di vedere una tenda dal carattere arrivata dal futuro, un backdrop confortante e straniante allo stesso tempo.

Moncler x Rick Owens: i dettagli della collezione

Un progetto intimo, fortemente introspettivo, che ritroviamo nel concetto di silent sleeping pod ricreato da Owens. «A metà fra un meat locker e una tomba egizia» si legge sul comunicato stampa rilasciato dal designer americano. Un concept sicuramente accattivante che arriva con outfit matchy-matchy da indossare all’interno di questa realtà isolata da tutto ma non solo. In più, sullo sfondo delle foto di campagna è possibile intravedere il logo co-branded che vedremo su tutti i capi.

Usciamo un attimo da questo Sleep Pod e parliamo della collezione: le silhouette sono allungate e le imbottiture presentano un motivo a raggera interessantissimo. La palette, chiaramente, gioca su toni scurissimi con l’aggiunta di denim in cotone tinto e jersey di cotone organico insieme a nylon e cashmere sfumati dal blu al giallo acido. La varietà dei capi rimane uno degli aspetti più interessanti: flight jacket, puffer e piumini insieme a cappotti extra lunghi accompagnano gonne, pantaloni corti e top. Il denim, invece, è tagliato per realizzare tuniche, abiti e gonne, sciarpe ad anello e stivali shaggy insieme a una coperta trapuntata. Insomma, c’é tutto quello che potevamo aspettarci da una collaborazione di questo calibro in questa collezione.

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Tutti vogliono le UGG Palace Tasman per Natale

Tutti vogliono le UGG Palace Tasman per Natale

Collater.al Contributors · 2 giorni fa · Style

Abbiamo già parlato tantissime volte di UGG negli ultimi tempi. Prima in occasione della collab con Collina Strada poi per raccontarvi la partnership con Seth Rogen e The Elder Statesman fornita di dettagli cozy luxury irresistibili. Torniamo quindi a parlarvi del brand per una buonissima ragione: il drop della seconda collaborazione con Palace lanciato proprio oggi. Da un primo sguardo alle immagini non si può che sognare di indossare le UGG Palace Tasman insieme ai Mitten e portarsi a casa il tappeto pensato con l’iniziale del brand di skateboard per eccellenza. Insomma, vogliamo tutto.

Le grafiche ricamate su tutte le componenti di questa collab sono tutte divertentissime, pop e ci fanno subito pensare a Palace. In occasione di questo lancio pre-natalizio, il brand londinese ha pensato a tutto, anche a un cortometraggio diretto da Adam Todhunter dove Alexis Taylor si cimenta in qualche canzone natalizia mentre attorno a lui i componenti dello skate team di Palace si scambiano regali di natale. Ci sono tutti: Lucien Clarke, Dino da Silva, Lloyd Hodgson e Cece Asembo.

La collab sarà disponibile nei negozi Palace e online su PalaceSkateboards.com.

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L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste

L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste

Anna Frattini · 2 giorni fa · Style

Beatrice Sammarco ha pensato a tutto: tute, body, top e biker da indossare in ogni occasione. Nelle nuove immagini di campagna anche sulle piste da sci. L’unicità di BEA studio non sta solo nella versatilità dell’every-wear ma anche nei pattern unici che si ispirano alla Natura toccando un tema incredibilmente attuale: gli animali appartenenti a specie protette o in via di estinzione. Ma non solo, scopriamo qualcosa in più sull’every-wear e su tutte le capsule di BEA studio, tutto Made in Italy.

Cosa significa every-wear?

Dalle tute ai leggings passando per body, top e biker tutte le collezioni pensate da Beatrice Sammarco sono state immaginate per essere trasversali: per ogni fisicità e ogni contesto. Sembra una missione difficile da compiere quella di BEA studio ma il team dietro a questo progetto sembra avercela fatta. Tutto nasce dal beachwear, il nucleo fondamentale del marchio che è alla base di tutti i capi pensati per ogni collezione.

 
 
 
 
 
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Ogni modello è realizzato da Yara De Freitas, una talentuosissima artista e graphic designer italo-brasiliana che vive e lavora a Roma, precisamente a Trastevere. Sono tantissime le fantasie immaginate da De Freitas sia per BEA-st mode che per Tokyo Nostalgia, due capsule collection speciali che ci proiettano subito nel mondo di BEA studio con vivacità e tenerezza.

Insomma, siamo pronti per indossare le tute (ma anche i body, i top e i leggings) di BEA studio sulle piste ma non solo. L’intera collezione di BEA studio é disponibile online sull’e-commerce bea-studio.com.

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Swatch rende omaggio al mondo dei Simpson

Swatch rende omaggio al mondo dei Simpson

Collater.al Contributors · 4 giorni fa · Style

I donut dei Simpson, i preferiti di Homer, sono entrati nel nostro immaginario come le ciambelle iconiche per eccellenza. Tanto da convincere Swatch a riprodurle su un orologio. SECONDS OF SWEETNESS é un omaggio al mondo dei Simpson e ai donut tipicamente americani amati da Homer. Insomma, questo Swatch ci fa subito venir voglia di fare il rewatch del diciannovesimo episodio dalla nona stagione dei Simpson dove Homer viene processato da Giant Donut.

Parliamo dell’orologio. Si tratta di un oggetto che gioca con il tema donut diventando immediatamente riconoscibile per gli amanti della serie tv. Il quadrante a forma di ciambella morsicata aggiunge un tocco divertente al modo in cui indossiamo Swatch, in questa occasione vestito di zuccherini. In più, l’orologio é disponibile anche con la funzionalità SwatchPAY!, utilissima nella vita di tutti i giorni.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è The_Simpsons_and_Swatch_Seconds_of_Sweetness_PR_2-1024x1024.jpg

Disponibile a partire dal 2 novembre, proprio in concomitanza con l’arrivo della 35esima stagione dei Simpson. Ma le sorprese non finiscono qui, i fan di Swatch e della serie animata saranno sorpresi da altri progetti che coinvolgeranno tutti i protagonisti della serie tv. Questo orologio arriva insieme al lancio di altri due prodotti sempre ispirati al mondo dei Simpson: WONDROUS WINTER WONDERLAND e TIDINGS OF JOY. Il primo riunisce i personaggi del cartone in versione pan di zenzero mentre danzano sul cinturino tempestato di neve, mentre il secondo immortala la famiglia Simpson mentre canta insieme in occasione della stagione natalizia. I due modelli sono già disponibili nei negozi Swatch e sul sito.

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