Venduto all’asta per un milione di sterline, una rara copia di “Girl with a Balloon”, il famoso pezzo di Banksy apparso per la prima volta a Londra nel 2002, si è autodistrutto fra lo stupore dei presenti.
La scorsa notte, infatti, una delle tante aste organizzate da Sotheby’s si è trasformata in una nuova performance messa in atto dall’artista stesso che, nonostante avesse raggiunto il suo record personale di vendita, ha preferito sminuzzare in decine di striscioline una delle sue opere più iconiche grazie ad un meccanismo interno alla cornice.
Quasi nullo l’immediato intervento degli addetti ai lavori che, al suono di una sirena, hanno tentato di salvare il quadro riuscendo però a mantenere intatta solo la sua metà.
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Poche le dichiarazioni dei dirigenti di Sotheby’s che hanno commentato il fatto con un ironico e rassegnato “We’ve just been Banksy-ed” (siamo appena stati banksyzzati).
L’artista ha rivendicato il gesto sul suo profilo Instagram con un chiaro e semplice “Going, going, gone”.
Quel che resta da capire ora è se il quadro, o quello che resta di lui, abbia acquisito ancora più valore o se l’anonimo compratore dovrà essere completamente risarcito della sua offerta.
[UPDATE] Shredding the Girl and Balloon – The Director’s Cut, 18 ottobre 2018
Per mettere a tacere tutte le polemiche che vedevano il gesto di Banksy una strategia per aumente il valore del suo quadro, l’artista di Bristol ha pubblicato un nuovo video in cui mostra come il meccanismo da lui inventato abbia sempre funzionato, inceppandosi solamente nel giorno della live performance da Sotheby’s.
Nel nuovo mini doc Banksy mostra come durante le prove all’interno del suo studio tutto abbia sempre funzionato, dimostrando al pubblico e alla critica che del suo quadro non doveva rimanere nulla se non un piccolo insieme di inutili striscioline.