Quando un Paese cambia molto in poco tempo, un vortice spinge gli occhi del mondo ad essere puntati su di lui. Prima di tutti, quelli di chi nota in una rivoluzione culturale un atto artistico.
Sergey Melnitchenko è un fotografo ucraino che, approdato in Cina, non ha resistito all’opportunità di immortalare questo Paese negli ultimi anni così mutato. Ha comprato un’istantanea Fuji direttamente lì e si è buttato nelle sue strade raccogliendo un innumerevole quantità di Polaroid che, senza filtri nè fotomontaggi, mostrano questa terra e le sue abitudini e la sua quotidianità in modo sinceramente genuino.
Un’immagine immediata che ferma il tempo di una città costantemente in movimento. Non vi è manipolazione con un camera del genere, un reportage documentaristico che parla da solo. Per quanto Sergey sia stato più che in grado di saper dove puntare l’obiettivo, creando immagini la cui composizione crea un’armonia estetica che l’occhio adora.
Il progetto non è terminato, nonostante i settantaquattro scatti raccolti sul sito di Sergey, ma è in costante progresso. Come dovrebbe essere per la Cina stessa.