A gennaio arriva SOLUZIONI Festival, tra arte e live performance

A gennaio arriva SOLUZIONI Festival, tra arte e live performance

Giulia Guido · 1 anno fa · Art

Come potrebbe essere il mondo nel 2050 e come le persone che lo abitano? Siamo in grado di immaginare solo futuri negativi oppure pensiamo di poter immaginare anche delle utopie nel 2050? Quali “SOLUZIONI” troveremmo per vivere il quotidiano da loro immaginato? Queste sono alcune delle domande dalle quali ha preso vita il primo volume di un nuovo evento rivolto ad artisti di ogni disciplina: SOLUZIONI Festival

Nato da un’idea di Grage 80 e con la collaborazione di Stasis e Toco Coworking, SOLUZIONI Festival ha coinvolto alcuni artisti della scena nazionale ai quali è stato chiesto di dare una propria visione del futuro attraverso la realizzazione di un poster e di un kit di sopravvivenza. 

Una volta dato sfogo alla fantasia e all’immaginazione, tutti i lavori prodotti dagli artisti verranno esposti all’interno degli spazi di Toco Coworking in Via Montanaro, 44 a Torino dal 19 al 22 gennaio 2022.  

Incuriositi da questa nuova iniziativa abbiamo fatto un paio di domande a Roberto Gentili ed Edoardo, rispettivamente in rappresentanza di Garage 80 e Stasis. Continuate a leggere per scoprire cosa ci hanno raccontato su SOLUZIONI Festival. 

Com’è nato SOLUZIONI? Qual è l’obiettivo di questo festival?

SOLUZIONI nasce da un’esigenza, come tutte le cose belle. L’esigenza di creare un contenitore artistico indipendente capace di riunire diversi artisti provenienti dal mondo dell’arte contemporanea. Un luogo sperimentale dove gli artisti possono esprimersi liberamente, unendo diverse abilità delle arti visive. SOLUZIONI nasce attraverso una forte sinergia creata con il tempo tra Garage 80 e Stasis, un hub artistico dell’ambiente torinese conosciuto per eventi audiovisivi e culturali in Barriera di Milano, con sede nello spazio di Toco Coworking.

L’obiettivo di SOLUZIONI è quello di creare un festival indipendente, atto al reincatamento degli spazi liminali. Un “open studio” capace di creare empatia e sincerità con il pubblico che punta a diffondere la cultura underground delle arti visive, molto spesso relegate ad usi più commerciali. 

SOLUZIONI vuole porre delle domande reali, legate a problematiche che, in questi ultimi anni di crisi globale, ci impediscono di proiettarci verso il futuro. Domande come: Siamo in grado di immaginare delle utopie oppure solo futuri distopici? Quali saranno le nuove frontiere artistiche e il ruolo che esse avranno nella creazione di una cultura post-pandemica?

soluzioni festival
Beppe Conti

Parlaci degli artisti coinvolti. Chi parteciperà a questa edizione di SOLUZIONI? 

Alla call hanno risposto artisti che hanno alle spalle un background comune e una mentalità abbastanza in linea con le idee di SOLUZIONI. Sono persone che stimiamo sia a livello umano che professionale e per noi è un motivo di stimolo e crescita collaborare insieme. Sono figure professionali che arrivano da mondi diversi, dall’illustrazione alla grafica, dalla street art al vj set, dal musicista al dj, fino ad arrivare al poetry slam. Ecco, questo per noi significa inclusione!  

Il programma che abbiamo messo su è ricco di appuntamenti: si parte dalla mostra collettiva che coinvolge 8 fra artisti e illustratori come: Luca Ledda, Michele Guidarini, Abel Bael, Fra design, Marte Giunipero, The Great Paper Massacre, Beppe Conti, Roberto Gentili a cui è stato chiesto di reinterpretare il concept del futuro. 

soluzioni festival
Luca Ledda

Avremo guest speciali come la performance di Mattia SIlano aka Matthew White, accompagnato da Matteo Cozzo aka The Great Paper Massacre, in un dualismo artistico caratterizzato dalle estetiche grezze e Lo-Fi. Dal live painting di Alice Lotti che si ritroverà immersa in un ambiente digitale grazie alle campionature visive della designer torinese Virginia Toffetti aka INGRID; alle geometrie di Abel Bael anche esso digitalizzato dal collettivo Highfiles, rispettivamente Tommaso Rinaldi e Riccardo Loira Aja Akasha, due Visual designer Torinesi di matrice Stasis, accomunati dall’astrattismo digitale influenzato da estetiche post-internet. Infine ci saranno anche le incursioni poetiche di Alessandro Burbank, accompagnato dalle sonorità sperimentali di Andrea Cauduro

L’evento sarà caratterizzato dalle sonorità elettroniche di Sonambient e Corgiat, Producers Torinesi, provenienti dalla musica elettronica e techno e dal live sperimentale del Progetto musicale di Claudio Lorusso, cantautore torinese influenzato anch’esso dalla musica elettronica. 

Visto che è il tema di questa edizione lo chiediamo anche a te: Come potrebbe essere il mondo nel 2050 e come le persone che lo abitano?

La nostra immaginazione ci ha già portato lontano nel descrivere come sarà il futuro, è chiaro quando sentiamo l’ennesimo disastro ambientale, mettendolo a fuoco con un po’ di rassegnazione ci sentiamo impotenti davanti a crisi che sono sempre più ampie. Il punto però è che questa immaginazione non può essere travolta solamente da immagini della fine del mondo, deve essere un motore per la realtà che vorremo. 

Per questo il futuro che ci immaginiamo non è neanche fatto da grandi utopie, non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo e le sue persone, vogliamo solo dare un momento in più per pensare alla nostra quotidianità, a quei piccoli gesti che ci saranno anche in futuro e vanno a comporre una infinità scala cromatica tra la fine di tutto e l’impossibile. Magari, per rispondere alla domanda che poniamo, nel 2050 una cosa che vorremmo immaginare potrebbe essere una cultura dell’arte più libera, più conviviale, più quotidiana.

Fra Design
SOLUZIONI Festival
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Art
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 3 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

Courtesy and credits Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin
Photography
La fotografia eterea di Matteo Zanin
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Anna Frattini · 4 giorni fa · Photography

Classe 1980, J. Jason Chambers è un fotografo americano che racconta l’America attraverso i suoi scatti, viaggiando di stato in stato e ispirandosi al New Topographics Movement. Scorrendo fra gli scatti del fotografo sembra di vedere un’America molto diversa da quella che ci immaginiamo. Insegne al neon luminose, stazioni di servizio e vecchie automobili sospese in un’atmosfera quasi cinematografica. Chambers sembra essere in continuo movimento, dalla California fino a Wall Street passando per il deserto. Le fotografie scattate a New York fanno da contraltare alle suggestioni desertiche del New Mexico e ai panorami texani di Marfa.

La riflessione di J. Jason Chambers su una nuova topografia influenzata dall’uomo si ispira a una mostra risalente al 1975 a Rochester, New Topographics. In questa occasione furono esposti 10 fotografi alle prese con l’arrivo del Concettualismo e del Minimalismo nella fotografia degli anni ’70. Il SFMoMA, nel 2010, ha deciso di riportare in vita questa mostra rivelando il ponte pre-esistente fra il mondo dell’arte contemporanea e quello della fotografia.

Il punto di incontro fra la fotografia di J. Jason Chambers e New Topographics sta nel rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Stazioni di servizio, motel o parcheggi fanno ormai parte del nostro immaginario quando si parla di paesaggistica così oggi come negli anni ’70.

J. Jason Chambers

Per scoprire altri scatti di J. Jason Chambers qui il suo profilo Instagram.

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain

Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain

Giorgia Massari · 6 giorni fa · Photography

Non possiamo dare niente e nessuno per scontato. Celebriamo ciò che di bello ci da la vita. Attraversiamo i momenti difficili e rimaniamo in piedi”. Con questa parole entriamo a contatto con la poetica del fotografo basco Andoni Beristain che, con oggetti semplici e paesaggi colorati omaggia la bellezza della vita. Le sue origini basche sono fondamentali nella sua ricerca e particolarmente evidenti nella sua estetica. Nelle sue fotografie still life, emerge la sua visione personale della vita: colorata, ottimista e ironica. 

Con questa serie di scatti di Andoni Beristain che vi proponiamo oggi, evochiamo l’estate in arrivo e la voglia di tutti di spensieratezza. Ma, nonostante i colori caldi, il mare, la spiaggia ed elementi come le sedie in plastica e i ventilatori, che immediatamente rimandano al periodo estivo, una certa nostalgia si cela dietro questi scatti. La leggerezza estiva è accompagnata da una vena di solitudine. Una sedia è sola in mare. Un gioco è trasportato dalle onde. Un uovo è appeso al sole. Un uomo galleggia solo nel mare. Tutte scene solitarie, che richiamano un certo senso di abbandono. Probabilmente, con questi scatti Andoni sceglie di richiamare alla mente il dualismo tipico dell’estate, da una parte la desideriamo ma dall’altra non riusciamo mai a godercela. Ed ecco che ritorna la frase di Beristain e la sua volontà di insegnarci ad assaporare il momento, ad essere in grado di condurre la classica slow life, oggi sempre più difficile da attuare.

Andoni Beristain | Collater.al
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Andoni Beristain | Collater.al
Andoni Beristain | Collater.al
Andoni Beristain | Collater.al

Courtesy Andoni Bernstein

Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain
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Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain
Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain
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Il cibo pixelato di Yuni Yoshida

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida

Giulia Pacciardi · 7 giorni fa · Photography

I pixel sono gli elementi più piccoli che costituiscono un’immagine, talmente minuscoli e numerosi da non poter essere visti ad occhio nudo.
Anzi, quando si vedono, non è affatto un buon segno.
In tutti i casi tranne uno, ossia, quando diventano protagonisti di un progetto.

È questo il caso di Pixelated, delle fotografie firmate dall’Art Director giapponese Yuni Yoshida in cui cibo e pietanze vengono sezionate in tanti quadrati perfetti che riprendono i colori degli ingredienti, della buccia o della polpa.
Una serie di immagini surrealiste ed attraenti che speriamo diventino molte di più di quante sono ora.

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 1 Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 2 Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 3

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
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Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
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