Tra arte e alta moda, lo stilista Sylvio Giardina torna a Roma con un intervento site specific alle Terme di Diocleziano. All’interno degli spazi suggestivi del Museo Nazionale Romano, si apre il progetto SI/LENZIO a cura di Alessio de’Navasques, dove un meraviglioso intreccio di tessuti danza sul pavimento. Un arazzo variopinto, un abito scultoreo, un dolce lenzuolo. Una donna riposa morbidamente, avvolta dalle trame della monumentale creazione sartoriale di Sylvio Giardina. Si tratta di un abito che riunisce le pratiche e le memorie dell’atelier, costituito per l’appunto da frammenti di tessuti “di scarto”, che costudiscono le storie e i ricordi delle donne che negli anni hanno toccato con mano le creazioni dell’artista.

L’intervento, svoltosi lo scorso 13 luglio, invita gli spettatori alla riflessione e alla non rivelazione di qualcosa che si è visto o vissuto. L’abito, indossato durante la performance da Mina Serrano, affermata performer e artista visiva spagnola, vuol essere un archetipo, una sorta di archivio delle collezioni passate che crea un dialogo tra i diversi materiali e pattern. Dalla seta allo chiffon, dai pizzi francesi alle foglie di velluto. “Quando ho iniziato a pensare a questo progetto, volevo un abito che si trasformasse, che in ogni sua parte avesse un segno, una lavorazione diversa.” – spiega Giardina – “Nel confronto con i tessuti che fanno parte del nostro archivio e magazzino, ho ritrovato in ognuno una memoria, una storia diversa. Ogni abito realizzato è legato ad una condivisione, ad un evento, a un dialogo particolare con quella donna, con le forme del corpo, con la ricerca del giusto mood per vedersi in quel vestito.”

La scelta del luogo diventa fondamentale. Sylvio Giardina si ispira al mito di Persefone-Kore, la fanciulla rapida da Ade, il dio dell’oltretomba, e che torna ciclicamente sulla Terra per portare la primavera. In questo, è evidente la scelta dei colori leggeri e armoniosi, come il lilla, il rosa antico, le nuance del verde, così come il nero e il bianco, colori ricorrenti nella sua produzione. Allo stesso tempo, Arretos Kore, è la ragazza indicibile, come la definisce Euripide, che rappresenta la vita e ispira una performance che diventa un rito di rinascita. Ecco che Maria Serrano incarna così Persefone-Kore, sprigionando il potere dell’abito, inteso come luogo in cui abita il corpo.

“Con questo ultimo progetto Sylvio Giardina vuole mettere in discussione le modalità espressive della creazione di moda, che si libera da tempi, modi e sovrastrutture del sistema. Una collezione di abiti di alta moda può essere evocata da un progetto artistico, che definisce segni, tracce e colori di abiti che verranno, attraverso le sensazioni che abbiamo provato. La dimensione dell’haute couture è, così, per l’autore uno spazio libero di riflessione, dove la progettazione sartoriale si fa punto di partenza per una propria ricerca artistica. Una teoria, la sua, che diventa la dimostrazione di come viaggi, spostamenti intercontinentali, e una tendenza fortemente capitalistica del sistema moda, potrebbero essere ripensate attraverso nuovi paradigmi della creatività.” si legge nel testo del curatore Alessio de’Navasques.



Ph credit Cristina Crippa
Courtesy Sylvio Giardina