L’arte dei tappeti in Azerbaigian è radicata nella tradizione dell’artigianato locale da secoli. L’artista originario di Baku Faig Ahmed da anni la reinterpreta scomponendo i codici in una produzione che alterna tradizione a un approccio contemporaneo.
Dalla sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 2007, la produzione di Ahmed è stata ricchissima, con tappeti concettuali che hanno attirato l’attenzione del pubblico con la loro capacità di essere oggetti comuni resi sculture con una nuova plasticità. L’ultilizzo e l’esposizione verticale e orizzontale delle opere riprende il doppio ruolo dei tappeti, intesi come oggetti sia pratici che decorativi.
La decostruzione e l’asimmetria dei ricami e dei motivi geometrici è la vera cifra stilistica dell’artista, che gioca con le deformazioni dei disegni o l’alternanza e la sovrapposizione di tinte, aumentando l’effetto tridimensionale e facendo risaltare la grande abilità tecnica.
Faig Ahmed ha raccolto il testimone degli artigiani azeri, partendo da un disegno creato digitalmente poi reso fisico grazie alla varietà e alle sfumature dei filati. Sembrano sciogliersi e poggiarsi a terra i tappeti di Ahmed, sembrano in continuo movimento, ma invece sono ancorati a una tradizione solidissima, intatta negli anni e ora legata anche grazie a queste opere alla contemporaneità.









