“Wes Anderson non è più cool” ho sentito dire di recente da un amico che mostrava tutto il suo falso disinteresse per l’uscita di “The French Dispatch”. Probabilmente non ha tutti i torti, l’indie non è più quello di “Moonrise Kingdom” e nemmeno quello de “I Tenenbaum”, resta il fatto che il film, in uscita negli Stati Uniti dal 22 ottobre e in Italia dall’11 novembre, è comunque uno dei titoli più attesi di questo autunno.
Per promuovere il film Wes Anderson ha presentato dodici nuove locandine, tante quante i protagonisti principali della pellicola, descritta dal regista come “una lettera d’amore nei confronti dei giornalisti, ambientata nella sede di una rivista statunitense in una città francese del XX secolo”.
Lo stile riprende le illustrazioni e lo schema dei fascicoli e reportage giornalistici, con un’impostazione da locandina teatrale. Gli sfondi geometrici, così come i collage o le illustrazioni prendono spunto dalla storia grafica del The New Yorker, la testata giornalistica americana riuscita in quasi cent’anni di storia a porsi non solo come una delle migliori fonti d’informazione al mondo, ma anche un parametro estetico quasi irraggiungibile dagli altri quotidiani e periodici.
I font, le copertine illustrate e lo stile dei reportage hanno quindi ispirato le dodici nuove locandine di “The French Dispatch”, realizzate dallo studio cinematografico Searchlight Pictures.
Nelle locandine del decimo film di Anderson non potevano che esserci gli attori, se non altro perché il cast di “The French Dispatch” è uno dei migliori mai avuto a disposizione del regista. Adrien Brody, Tilda Swinton, Frances McDormand, Mathieu Amalric, Léa Seydoux, Owen Wilson, Bill Murray, Benicio del Toro, Stephen Park, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright e Timothée Chalamet sono solo alcuni degli protagonisti più attesi del cast. Per il momento possiamo vederli nei panni dei personaggi solo sulle locandine del film, aspettando le inquadrature simmetriche, i colori pastello e tutte quelle cose che, ormai, non sono più cool.



