Secondo appuntamento con la nostra rubrica The Wander Playlist, una serie di personalissimi micro diari di viaggio o brevi guide fotografiche che racconteranno per tutto l’anno la contemporanea cultura outdoor.
Il tutto condito anche questa volta da una playlist musicale, perchè ogni viaggio porta con se suoni che costruiscono ricordi.
Musica.
Questa seconda tappa è nata grazie ai preziosi consigli di due care amiche di Collater.al, Sara De Luigi e Ilaria Villani, e uno scambio di mail che ci ha fatto decidere quasi all’ultimo momento di cambiare rotta e andare alla scoperta della provincia di Varese, affrontando due giorni di passeggiate in Val Veddasca, tra la costa del Lago Maggiore e il Monte Lema.
Un breve viaggio tra tre amici, Buddy, Gabe e Andy.

GIORNO #1
Partiamo una mattina che promette pioggia e che poi invece ci investe con un sole caldo. La prima tappa è vicina a Milano e la nostra auto corre spedita lungo una strada quasi deserta. Arriviamo alle Cascate di Valganna che sono ancora le 11. Ci fermiamo qualche minuto prima di ripartire. Lungo la strada incontriamo un laghetto artificiale dedicato all’allevamento di trote, carpe e persici e alla pesca sportiva dove un nonno insegna a pescare ai nipoti e un gruppo di settantenni prende il sole facendo il tifo per i bambini.
Continuiamo verso Luino e ci fermiamo a pranzare in piccola trattoria prima di ricominciare. Un giro al lungolago e poi in auto tra decine di tornanti prima di arrivare al Passo della Forcora. Saliamo fino in cima. Gli impianti sono già spenti e non c’è anima viva. Rimaniamo a fotografare un tramonto livido, aperto da una parte sul lago Maggiore e dall’altra sul lago Delio.








GIORNO #2
La prima notte piove a dirotto e al mattino ci svegliamo sotto a un cielo nuvoloso. La riva del lago Maggiore silenziosa e solitaria ha un fascino austero. Dopo una passeggiata decidiamo di metterci in cammino verso il Monte Lema. Affrontiamo altre decine di tornanti di strade strette. Più saliamo e più sale la nebbia. In pochissimo tempo ci troviamo avvolti da un’atmosfera spettrale e surreale, le foglie rosse, i tronchi scuri, l’aria lattiginosa. Decidiamo di proseguire. Arriviamo al rifugio all’ora di pranzo, anche se la nebbia ci fa perdere la cognizione del tempo.
Poco prima di andare via un escursionista ci mostra delle foto sul suo telefono: è appena sceso dalla montagna, salendo fino in cima si supera la nebbia e ci si trova sopra un mare di nuvole. Bastano 40 minuti a piedi, decidiamo di provarci. Ma per noi non è così. Mentre saliamo la nebbia si sta arrampicando assieme a noi e quando arriviamo in cima non vediamo nulla, neanche il sentiero per tornare indietro. Decido di mandare un messaggio di addio alla mia ragazza per rassicurarla.
Mentre scendiamo la nebbia però va via e così due ore dopo, quando ci ritroviamo di nuovo al rifugio scopriamo che sono ancora le 6. Il sole ha deciso solo adesso di tornare indietro e accompagnarci lungo la strada del ritorno.








COSA VEDERE
Passo della Forcora
Monte Lema
Lago Delio
DOVE MANGIARE
Rifugio Campiglio – rifugiocampiglio.it