Nelle soffitte di Hollywood chissà quante sceneggiature abbandonate che sarebbero potute diventare il nuovo blockbuster del secolo, o la pellicola d’esordio di chissà quale regista che invece non ha mai raggiunto la gloria. Tra i capolavori incompiuti di cui si parla di più c’è il famoso Dune di Alejandro Jodorowsky, che avrebbe previsto nel progetto originale la presenza di Salvador Dalì, Orson Wells, Mick Jagger, Pink Floyd, Alain Delon e David Carradine.
Lo storyboard del film è uno dei pochi strumenti rimasti per immaginare il progetto del regista cileno, mai realizzato a causa delle spese eccessive e per la durata di dieci ore prevista da Jodorowsky, impossibile da negoziare con le case di produzione Hollywoodiane. Nello storyboard del film ci sono rimasti i bozzetti dei personaggi e dell’ambientazione nati dalla mano Chris Foss e del designer e scultore svizzero Hans Ruedi Giger, un immaginario da cui è partito il designer e regista Johnny Darrell per pensare a come sarebbe stato un altro cult cinematografico come Tron, se a sceneggiarlo fosse stato proprio Jodorowsky.
Se il progetto di Dune era di metà anni ’70, il film fantascienza diretto da Steven Liesberg è del 1982 e fin da subito definì un mondo che il pubblico apprezzò, fatto di neon e costumi incredibili. Tron è stato il primo film a trattare il tema della realtà virtuale, nonché la prima pellicola della Disney a fare grande uso della computer grafica.
Per immaginarsi una nuova versione diretta da Jodorowsky, Johnny Darrell ha scelto appunto di utilizzare la tecnologia. Grazie all’intelligenza artificiale sono state elaborate immagini dettagliatissime che sembrano uscite proprio dalla mente dello psicomago autore tra gli altri cult de “La Montagna Sacra“.
Quelli generati in AI sono frame di un film che vorremmo vedere ma che rimane incompiuto, o meglio mai realizzato e mai nemmeno pensato. L’intelligenza artificiale grazie anche a questo progetto scopre un’altra delle sue infinite applicazioni e possibilità, è possibile immaginare film e visualizzare in anticipo nuove storie, partendo dallo stile dei registi che spesso utilizzano elementi ricorrenti.
L’AI potrebbe diventare una possibilità per l’industria di prevedere il successo di un film, testare il suo gradimento in anticipo. Potrebbe essere arrivato il momento per quei manoscritti impolverati che vogliamo immaginare in una soffitta a Hollywood, aspettando il loro momento.