One Minute Talk – Elena Toscano

One Minute Talk – Elena Toscano

admin · 1 anno fa · Art

Collater.al e BRILLO Magazine hanno sempre avuto interessi in comune, tra questi c’è illustrazione, intesa in tutte le sue forme, e le sue applicazioni. Proprio l’illustrazione applicata è il tema del prossimo numero cartaceo di BRILLO, il tredicesimo, in uscita a inizio ottobre.
Il nuovo numero racconterà la visione e il lavoro di 12 artisti, accomunati dal tentativo di comunicare al mondo “reale” con la propria creatività. Tra questi artisti c’è Elena Toscano, il cui universo si spalanca di fronte ai nostri occhi accogliendoci con forza e grazia in una sorta di dimensione parallela e sospesa. Palette colori sofisticate e forme essenziali: leggerezza, relax, benessere. Elena Toscano è una artista multidisciplinare e illustratrice, nata a Milano. Sin da piccola l’arte e il disegno hanno un ruolo centrale nella sua vita e nella sua formazione. 

Dopo una solida educazione artistica, lavora nella moda per diversi anni dedicandosi alla ricerca dei materiali e tessuti per brand internazionali come Acne Studios, Jil Sander, Versace, Marni e molti altri.
Sofisticata, elegante, ma al contempo prorompente, nella vita come nella sua produzione: oltre alla moda, Elena in parallelo disegna e dipinge trasformando le sue più grandi passioni nella sua professione, lavorando su commissione per diversi progetti, e vendendo i suoi dipinti. 
Tra le ultime collaborazioni quella con Ika Jane, linea di abbigliamento etico e sostenibile ispirata alle donne e al viaggio creata dalla scrittrice e direttrice creativa  Micaela Miljian Savoldelli. Ricami, pattern e design pensati per una donna libera e travolgente con un twist anni 80’ raffinato e gioioso. Illustrazioni da indossare, pattern da vivere, atmosfere magiche prêt-à-porter.

One Minute Talk – Elena Toscano
Art
One Minute Talk – Elena Toscano
One Minute Talk – Elena Toscano
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This or That – Pollaz

This or That – Pollaz

Tommaso Berra · 1 anno fa · Art

Nata e cresciuta a Brescia, Paola Colombo (conosciuta come Pollaz)  è un’artista e designer “con le mani in pasta” da sempre legata al mondo della manualità. Ama i tessuti, l’ago e il filo, e per questo motivo tutto ciò che la sua mente immagina si traduce poi in creazioni di ogni genere: sperimenta diverse tecniche, adora utilizzare il tessuto e disegnarci sopra con la macchina da cucire, ritagliare carta e assemblare pezzi oppure disegnare in digitale pensando poi a come rendere tridimensionale il disegno che crea. 

Il suo marchio “Pollaz”, nato ufficialmente nel 2008, oggi firma accessori, complementi d’arredo e altri oggetti in tessuto basati sulle sue illustrazioni, oltre a papercut e pattern destinati all’arredamento e realizzazioni su commissione per brand e aziende.

Il segreto del suo successo? Essere sempre originale, dedita al dettaglio ma soprattutto al passo con i tempi. Le sue creazioni sono molto varie, spaziano in tanti prodotti diversi e nel tempo si sono modificate ed evolute. Potremmo dire che in un certo qual modo Pollaz ha la capacità di trasporre in illustrazioni e lavori tutta la sua immaginazione fatta di amici immaginari e mondi immaginifici.

“Ho sempre amato riempire fogli e quadernetti con disegni e scarabocchi cercando il modo migliore per dar vita ai miei disegni. La casa è un elemento fondamentale per il mio lavoro, dai disegni che la ritraggono ai prodotti destinati ad abitarla. Ho una passione smisurata per le miniature, le cose piccole piccole, i dettagli minuziosi ma allo stesso tempo sono affascinata dalla semplificazione, per questo mi piace spaziare molto nel mio lavoro!”

Collater.al, insieme a BRILLO Magazine ha intervistato Pollaz, chiedendole di schierarsi in quello che è utopicamente un mondo in cui sembra sempre ci siano solo due elementi in contrasto tra i quali scegliere. This or That?

Mezzogiorno o mezzanotte?
Mezzogiorno

Biennale o musei vaticani?
Biennale

Coca Cola o Pepsi?
Coca Cola Zero

Easy Rider o Fast and Furious?
Easy Rider

Batman o Spiderman?
Batman

Invasione zombie o invasione aliena?
Invasione zombie

Chiamata o messaggio?
Messaggio

Nostalgia o immaginazione?
Entrambe

Cono o coppetta?
Assolutamente cono

Colorare dentro ai bordi o fuori dai bordi?
Dentro ai bordi

Spiaggia libera o stabilimento balneare?
Spiaggia libera

Urlare o sussurrare?
Urlare

Volare o leggere nella mente?
Volare

Pieno o vuoto?
Pieno

NY o LA?
Non posso scegliere, entrambe

00s o ’10?
00

Gen Z o Millennials?
Millennials

Instagram o TikTok?
Ci sono video di gattini molto belli su entrambi

Apple o Samsung?
Apple

Bates Motel o Overlook Hotel?
Entrambi

Pietra o ferro?
Pietra

Mozart o Metallica?
Un po’ di uno, un po’ dell’altro

Angelo o diavolo?
Diavolo

Federer o Nadal?
Ehm, nessuno

Legge o anarchia?
Legge

’70s or ’90s?
70s

Casa d’asta o crypto art?
Casa d’asta

Vincere un Oscar o un Grammy?
Oscar

Partecipare a Squid Game o agli Hunger Games?
Nessuno dei due

Avere un sosia o un cane parlante?
Cane parlante ovviamente!

Tè o caffè?
Entrambi

Inverno o estate?
Inverno

Suv o macchina sportiva?
Non ho la patente

Viaggio con van VolksWagen o hotel all inclusive?
Entrambi

Cucina o Deliveroo?
Cucina

Svegliarsi presto o andare a letto tardi?
Andare a letto tardi

Pollaz | Collater.al

Testo: Collater.al e BRILLO Magazine

This or That – Pollaz
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This or That – Pollaz
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L’ambiguità della percezione nella nuova mostra di Daniele Sigalot

L’ambiguità della percezione nella nuova mostra di Daniele Sigalot

Tommaso Berra · 1 anno fa · Art

Quelle di Daniele Sigalot all’apparenza appaiono come sculture di carta, delicate e instabili. Le palle o i mandala al muro sembrano origami realizzati da giganti, con una plasticità che gioca sulla monocromia e sul contatto della luce con le superfici curve. Questa visione artistica sarà al centro della prossima mostra dell’artista, Out of Place, che inaugurerà il prossimo primo ottobre alla WEM Gallery di Ornavasso (VB), 1000mq di galleria che aprirà le porte proprio con la mostra di Daniele Sigalot.
Quelle che appaiono come sculture di carta in realtà sono realizzate da Sigalot in metallo, per un contrasto che mostra tutti i limiti della nostra percezione. Oltre al tema dell’errore, sarà presente nella mostra proprio un discorso aperto sull’ambiguità della percezione, una sfida alla capacità umana di capire la realtà.
Out of Place sarà la mostra di un artista maturo, a distanza di 16 anni dalla prima esposizione del 2006, una mostra concettuale della quale apprezzare la ricerca di mettere in contatto spettatore e opere, con queste ultime che leggono i limiti dei visitatori mostrandogli due nuove realtà, una reale e una apparente.

Daniele Sigalot | Collater.al
Daniele Sigalot | Collater.al
Daniele Sigalot | Collater.al
Daniele Sigalot | Collater.al
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L’ambiguità della percezione nella nuova mostra di Daniele Sigalot
Art
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One Minute Talk – Giulia Hartz

One Minute Talk – Giulia Hartz

Tommaso Berra · 1 anno fa · Art

Il rosa è il suo colore preferito e la frangia non la abbandona da ormai 19 anni: stiamo parlando di Giulia Hartz, l’irriverente illustratrice e designer italiana con sede a Berlino.
Appassionata degli anni ’90, la sua ispirazione principale nasce dalle storie che vive, dalle sue reminiscenze d’infanzia e dalle conversazioni con i suoi amici. Ciò che contraddistingue il suo stile, fortemente riconoscibile e curato al tempo stesso, è la capacità di avvicinare l’illustrazione ad esperienze ed oggetti di vita quotidiana appartenenti al periodo della sua infanzia.
L’illustrazione, intesa in tutte le sue forme e applicazioni sarà il tema del prossimo numero cartaceo di BRILLO, il tredicesimo, in uscita a inizio ottobre e che vedrà Giulia Hartz tra gli artisti protagonisti e per il cui lancio Collater.al ha fatto due chiacchiere con Giulia.

Il suo interesse per il design di prodotto nasce dopo aver conseguito il Master in Design Strategico, che le permette di esplorare il pensiero visivo e più in particolare l’illustrazione.
Dal disegno a china alle illustrazioni semi-realistiche di oggetti con i pantoni, per lei gli oggetti hanno sempre avuto un significato “talismanico” fortemente convinta, proprio come scrisse Aldo Rossi, che le architetture (e quindi gli oggetti) siano strumenti dell’uomo per combattere il tempo e sopravvivere.
Riconosce quindi in loro dei veicoli carichi di vita, di significato e di memoria. All’apice della sua carriera da illustratrice professionista, Giulia si rende conto che più si evolve come artista e più cresce il suo desiderio di rendere ciò che disegna qualcosa di reale. Vorrebbe vivere in un mondo pieno di “cose” cariche di significato ed essere circondata da utensili, strumenti ed aggeggi che siano carichi di colore e che raccontino storie.

Testo: Collater.al e BRILLO Magazine

One Minute Talk – Giulia Hartz
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La collezione di “Lil Granny” NFT realizzate da Buddy

La collezione di “Lil Granny” NFT realizzate da Buddy

Tommaso Berra · 1 anno fa · Art

Se nei vostri feed Instagram avete visto una serie di illustrazioni che ritraggono eccentriche e divertenti nonne, si tratta di Lil Granny, un progetto “on going, una collezione di NFT che ha per soggetto appunto delle nonnine cartoon, ognuna delle quali unica e realizzata a mano. L’autore della collezione è Buddy, illustratore e direttore creativo di Collater.al, che ha sviluppato il soggetto da un ricordo risalente al 2009. “mi trovavo a Londra e sul prato della stazione di Golders Green c’era una vecchietta strafatta, vestita pastello e scalza, che ballava musica tecno accanto alla sua radiolina. Credo di essere rimasto un’ora a guardarla. Una specie di messaggio di ribellione, fanculo tutto, resteremo giovani per sempre“.

Quella vecchietta è sembrata subito all’autore il personaggio perfetto per sperimentare con gli nft e con una serie di collectibles, in versioni diverse ispirate a personaggi cinematografici, della cultura pop, fumetti, musica, o semplicemente vestite con outfit urban, contemporanei, sgargianti.
Le prime 50 illustrazioni del progetto Lil Granny sono state mintate e sono disponibili su Opensea su blockchain ethereum, e nei prossimi mesi ne verranno rilasciate delle altre, fino ad arrivare a 100 soggetti.
La comunicazione sui social è stata caratterizzata da post irriverenti e sarcastici, caratterizzati da colori e un linguaggio ultrapop, capaci di restituire lo spirito che ha dato vita alla collezione, da Londra ai nuovi scenari dell’arte contemporanea.

La collezione di “Lil Granny” NFT realizzate da Buddy
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La collezione di “Lil Granny” NFT realizzate da Buddy
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