New York è una città che ci sembra di conoscere alla perfezione. Ogni suo distretto è stato sfondo e scenografia di decine di film e racconti, palcoscenico su cui sono nate e cresciuti movimenti e controculture.
New York è un luogo inesauribile, “un labirinto di passi senza fine“, scrive Paul Auster. Ogni suo angolo sembra essere diventato iconico, ogni suo colore, ogni suo difetto celebrato. Da Spike Lee a Woody Allen, da Oliver Stone a Scorsese, da Billy Wilder a Robert Wise. New York è una città ormai immortale e iconica, forse la più rappresentata di tutte.
Il fotografo olandese Stijn Hoekstra ha provato quindi a riguardarla e raccontarla con i suoi scatti così come fosse un film. Il fumo della metropolitana, i colori underground, la nebbia, gli scuolabus gialli, i neon, le vertigini dei suo grattacieli e la luce calda che taglia le strade all’improvviso.
“He adored New York City. He idolized it all out of proportion…no, make that: he – he romanticized it all out of proportion.” (Woody Allen, Manhattan)
Il suo progetto fotografico Cinematic New York, realizzato nel corso di una vacanza di una settimana, mostra ogni clichès sotto una luce intima e rarefatta, come a voler raccontare la New York dei suoi sogni e desideri, velata da una nostalgia ereditata solo dai suoi racconti.
