Matteograssi 1880

Matteograssi 1880

Nastasia Felici · 9 anni fa · Design

ATTENZIONE: la lettura di questo articolo è fortemente sconsigliata agli animalisti. I vegani che indossano scarpe di pelle invece possono stare tranquilli. Giovedì 26 Luglio parto per Mariano Comense insieme ad un gruppetto di giornalisti.

La giornata comincia con un giornalista che chiacchierando afferma “Questi ragazzi che scrivono sui blog di oggi, hanno proprio rovinato il nostro mestiere”. Così, legittimata nel mio ruolo di blogger che per di più lavora nel marketing (altra qualifica che nel corso della giornata scopro essere spregevolissima) mi reco alla volta della sede di Matteograssi.

Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense

La storia della Matteograssi comincia nel 1880, quando a Mariano Comense, in Brianza, il capostipite della dinastia apre una bottega per la lavorazione del cuoio per la produzione di tutto l’armamentario utile ai cavalli: selle, briglie, redini, ecc.

Alla fine della seconda guerra mondiale, l’attività della famiglia si trasforma. Fra gli anni Cinquanta e Settanta, grazie all’esperienza artigiana accumulata nella selleria, si dedicano alla produzione di componenti in cuoio. Fra i numerosi clienti ci sono i nomi più celebri dell’arredamento. Da questo contatto quotidiano con designer e architetti, si formano quella competenza e quello stile che, nel 1978, portano la famiglia alla decisione di creare la Matteograssi e una linea propria di arredamento.

Nel corso di questa visita presso la loro splendida sede, ho scoperto numerosissime cose sulla pelle. Ho scoperto che ci sono ancora persone che credono nel lavoro dei loro padri e che imparano ad amarlo, come Stefano Grassi che con gli occhi luccicanti, la voce tremolante e le mani sicure ci ha spiegato la differenza tra pelle e cuoio, tra pelle di prima e di seconda scelta, e ci ha raccontato che una cicatrice, un difetto nella pelle, racconta la storia di un animale, e che questo ha qualcosa di profondamente poetico.

Da Matteograssi ho scoperto anche che il Made in Italy è un valore e che essere puntigliosi non è roba da rompi palle, ma da gente che tiene profondamente alla qualità di ciò che sta producendo. Per questo metà della pelle che la Matteograssi compra, viene gettata: se non è perfetta, non è Matteograssi.

Tra lavorazioni particolarissime, arredi stupendi, odore di pelle e gadget da giornalisti, torno a casa con due consapevolezze: sono disprezzata dai giornalisti e un giorno a casa mia ci saranno dei mobili Matteograssi.Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense

Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense
Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense
Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense
Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense
Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense
Matteograssi - Report del press day a Mariano Comense

Matteograssi 1880
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Moncler sposa il futurismo di Rick Owens

Moncler sposa il futurismo di Rick Owens

Anna Frattini · 3 giorni fa · Style

La collaborazione annunciata oggi fra Moncler e Rick Owens ci porta in una dimensione nuova, vestita di capi meticolosamente progettati per adattarsi all’ambiente ricreato da Owens. Uno scenario sicuramente innovativo e fuori dal comune, uno “Sleep Pod” che fa da sfondo a tutti i look della campagna di lancio. Dalle foto sembra di vedere una tenda dal carattere arrivata dal futuro, un backdrop confortante e straniante allo stesso tempo.

Moncler x Rick Owens: i dettagli della collezione

Un progetto intimo, fortemente introspettivo, che ritroviamo nel concetto di silent sleeping pod ricreato da Owens. «A metà fra un meat locker e una tomba egizia» si legge sul comunicato stampa rilasciato dal designer americano. Un concept sicuramente accattivante che arriva con outfit matchy-matchy da indossare all’interno di questa realtà isolata da tutto ma non solo. In più, sullo sfondo delle foto di campagna è possibile intravedere il logo co-branded che vedremo su tutti i capi.

Usciamo un attimo da questo Sleep Pod e parliamo della collezione: le silhouette sono allungate e le imbottiture presentano un motivo a raggera interessantissimo. La palette, chiaramente, gioca su toni scurissimi con l’aggiunta di denim in cotone tinto e jersey di cotone organico insieme a nylon e cashmere sfumati dal blu al giallo acido. La varietà dei capi rimane uno degli aspetti più interessanti: flight jacket, puffer e piumini insieme a cappotti extra lunghi accompagnano gonne, pantaloni corti e top. Il denim, invece, è tagliato per realizzare tuniche, abiti e gonne, sciarpe ad anello e stivali shaggy insieme a una coperta trapuntata. Insomma, c’é tutto quello che potevamo aspettarci da una collaborazione di questo calibro in questa collezione.

Moncler sposa il futurismo di Rick Owens
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Tutti vogliono le UGG Palace Tasman per Natale

Tutti vogliono le UGG Palace Tasman per Natale

Collater.al Contributors · 2 giorni fa · Style

Abbiamo già parlato tantissime volte di UGG negli ultimi tempi. Prima in occasione della collab con Collina Strada poi per raccontarvi la partnership con Seth Rogen e The Elder Statesman fornita di dettagli cozy luxury irresistibili. Torniamo quindi a parlarvi del brand per una buonissima ragione: il drop della seconda collaborazione con Palace lanciato proprio oggi. Da un primo sguardo alle immagini non si può che sognare di indossare le UGG Palace Tasman insieme ai Mitten e portarsi a casa il tappeto pensato con l’iniziale del brand di skateboard per eccellenza. Insomma, vogliamo tutto.

Le grafiche ricamate su tutte le componenti di questa collab sono tutte divertentissime, pop e ci fanno subito pensare a Palace. In occasione di questo lancio pre-natalizio, il brand londinese ha pensato a tutto, anche a un cortometraggio diretto da Adam Todhunter dove Alexis Taylor si cimenta in qualche canzone natalizia mentre attorno a lui i componenti dello skate team di Palace si scambiano regali di natale. Ci sono tutti: Lucien Clarke, Dino da Silva, Lloyd Hodgson e Cece Asembo.

La collab sarà disponibile nei negozi Palace e online su PalaceSkateboards.com.

Tutti vogliono le UGG Palace Tasman per Natale
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L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste

L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste

Anna Frattini · 2 giorni fa · Style

Beatrice Sammarco ha pensato a tutto: tute, body, top e biker da indossare in ogni occasione. Nelle nuove immagini di campagna anche sulle piste da sci. L’unicità di BEA studio non sta solo nella versatilità dell’every-wear ma anche nei pattern unici che si ispirano alla Natura toccando un tema incredibilmente attuale: gli animali appartenenti a specie protette o in via di estinzione. Ma non solo, scopriamo qualcosa in più sull’every-wear e su tutte le capsule di BEA studio, tutto Made in Italy.

Cosa significa every-wear?

Dalle tute ai leggings passando per body, top e biker tutte le collezioni pensate da Beatrice Sammarco sono state immaginate per essere trasversali: per ogni fisicità e ogni contesto. Sembra una missione difficile da compiere quella di BEA studio ma il team dietro a questo progetto sembra avercela fatta. Tutto nasce dal beachwear, il nucleo fondamentale del marchio che è alla base di tutti i capi pensati per ogni collezione.

 
 
 
 
 
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Ogni modello è realizzato da Yara De Freitas, una talentuosissima artista e graphic designer italo-brasiliana che vive e lavora a Roma, precisamente a Trastevere. Sono tantissime le fantasie immaginate da De Freitas sia per BEA-st mode che per Tokyo Nostalgia, due capsule collection speciali che ci proiettano subito nel mondo di BEA studio con vivacità e tenerezza.

Insomma, siamo pronti per indossare le tute (ma anche i body, i top e i leggings) di BEA studio sulle piste ma non solo. L’intera collezione di BEA studio é disponibile online sull’e-commerce bea-studio.com.

L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste
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L’activewear di BEA studio si può indossare anche sulle piste
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Swatch rende omaggio al mondo dei Simpson

Swatch rende omaggio al mondo dei Simpson

Collater.al Contributors · 4 giorni fa · Style

I donut dei Simpson, i preferiti di Homer, sono entrati nel nostro immaginario come le ciambelle iconiche per eccellenza. Tanto da convincere Swatch a riprodurle su un orologio. SECONDS OF SWEETNESS é un omaggio al mondo dei Simpson e ai donut tipicamente americani amati da Homer. Insomma, questo Swatch ci fa subito venir voglia di fare il rewatch del diciannovesimo episodio dalla nona stagione dei Simpson dove Homer viene processato da Giant Donut.

Parliamo dell’orologio. Si tratta di un oggetto che gioca con il tema donut diventando immediatamente riconoscibile per gli amanti della serie tv. Il quadrante a forma di ciambella morsicata aggiunge un tocco divertente al modo in cui indossiamo Swatch, in questa occasione vestito di zuccherini. In più, l’orologio é disponibile anche con la funzionalità SwatchPAY!, utilissima nella vita di tutti i giorni.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è The_Simpsons_and_Swatch_Seconds_of_Sweetness_PR_2-1024x1024.jpg

Disponibile a partire dal 2 novembre, proprio in concomitanza con l’arrivo della 35esima stagione dei Simpson. Ma le sorprese non finiscono qui, i fan di Swatch e della serie animata saranno sorpresi da altri progetti che coinvolgeranno tutti i protagonisti della serie tv. Questo orologio arriva insieme al lancio di altri due prodotti sempre ispirati al mondo dei Simpson: WONDROUS WINTER WONDERLAND e TIDINGS OF JOY. Il primo riunisce i personaggi del cartone in versione pan di zenzero mentre danzano sul cinturino tempestato di neve, mentre il secondo immortala la famiglia Simpson mentre canta insieme in occasione della stagione natalizia. I due modelli sono già disponibili nei negozi Swatch e sul sito.

Swatch rende omaggio al mondo dei Simpson
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