Art Un giro in bici alla scoperta della Triennale di Bruges
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Un giro in bici alla scoperta della Triennale di Bruges

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Leila Stabile

Ha da poco inaugurato la Triennale di Bruges, un progetto di arte contemporanea nelle Fiandre occidentali, nel nord-ovest del Belgio. La cittadina di Bruges non è solo famosa per la sua atmosfera da favola medioevale e per il delizioso cioccolato, ma è conosciuta anche per l’attenzione verso l’arte. È da quattro edizioni infatti che ospita questo evento diffuso per tutta la città, quello che i locali chiamano Triënnale Brugge. Il tema di quest’anno è Space of Possibility, curata da Shendy Gardin e Sevie Tsampalla. L’abbiamo scoperta tutta a bordo di una bicicletta in pieno stile belga. Scorri in giù per percorrere alcune delle nostre tappe preferite.

@collater.al Bruges è sicuramente una città da visitare per trascorrere un weekend immersi nella natura e la Triennale è l’occasione per farlo quest’anno. Ma entro settembre! È una meta che avevate gia segnato? Scopri di più su Collater.al Magazine #collateral #art #brugge #triennale #weekend #davedere ♬ Lazy Sunday – Official Sound Studio

L’arte riqualifica l’ambiente urbano

Abbiamo pedalato attraverso tutta la città di Bruges per scoprire i dodici artisti e architetti internazionali, impegnati a creare connessioni tra la natura e l’architettura urbana. Attraverso le loro opere e installazioni su larga scala, gli artisti collegano i quartieri urbani, mostrano nuove forme di utilizzo degli spazi e cercano la bellezza in luoghi tipicamente trascurati. Le opere, principalmente distribuite intorno al centro città, a West-Bruges e una anche a Zeebrugge, affrontano la storia della città, il suo ricco patrimonio e creano nuove narrazioni sociali, ecologiche e culturali che possono avviare un’ulteriore trasformazione sostenibile.

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Mona Hatoum, Full Swing, Bruges Triennial 2024, © Filip Dujardin-2

Un’altalena nell’ospedale psichiatrico

Una delle installazioni che più ci ha colpito è Full Swing dell’artista Mona Hatoum, che abbiamo raggiunto dopo qualche pedalata, tra parchi vastissimi e giochi per bambini, super curati in un modo che noi italiani neanche ci immagineremmo. Il padiglione di Hatoum è un perfetto esempio di arte inserita nell’ambiente urbano in piena armonia, e stiamo parlando di un ospedale psichiatrico. Precisamente l’opera di Hatoum è un vero e proprio passaggio sotterraneo scavato nei giardini di Onzelievevrouw, che offre ai visitatori un’esperienza delicata e pesante allo stesso tempo. Da un lato la sensazione di confinamento, dall’altro il movimento. A metà del percorso infatti abbiamo trovato un’altalena che penzolava in attesa di essere utilizzata da un visitatore alla volta. La sensazione di disagio ci ha pervaso e, come si legge sul sito, «il corpo diventa una misura delle possibilità mentre oscilla tra restrizione e movimento, disagio e gioia, oscurità e luce, intrappolamento e libertà».

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Earthsea Pavilion, Studio Ossidiana, Bruges Triennial 2024, © Filip Dujardin

Il Padiglione Italia

Collocato nel cortile del palazzo Hof Bladelin è il Padiglione dell’Italia a colpirci ulteriormente. Precisamente il suo nome è Earthsea Pavilion e la scelta del luogo non è casuale. Si tratta di un palazzo del 1400, un tempo proprietà della Famiglia Medici, oggi aperto al pubblico e teatro di attività culturali. Tra queste suggestioni storiche, lo Studio Ossidiana inserisce nei giardini un largo cilindro di sei metri. singoli ecosistemi. Una serie di ecosistemi, racchiusi in una griglia metallica piena di terra, torba, conchiglie e foglie, invita i visitatori ad avvicinarsi e ad analizzare ogni strato in modo più dettagliato. Mescolati nella costruzione ci sono piante e fiori, ancora nella loro condizione di seme, che aspettano di sbocciare con l’arrivo della primavera e di prosperare con l’estate. Questo significa che l’installazione è in continuo cambiamento diventando un polo naturale di attrazione per chiunque cerchi un santuario di pace nel cuore della città.

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Earthsea Pavilion, Studio Ossidiana, Bruges Triennial 2024, © Filip Dujardin-4

Earthsea Pavilion è un organismo vivente, una chimera contemporanea fatta di minerali, piante, animali, materia organica, funghi e batteri, che compone collettivamente un nuovo terreno. È sia un giardino che un edificio, un luogo di incontro e di scambio tra persone e altre forme di vita. Troviamo riparo al suo interno mentre cresce, respira e cambia nel tempo, reagendo al tempo e alle azioni dei suoi abitanti umani e non umani. Vagamo attraverso di esso mentre i suoi strati si depositano, mentre strati di materia organica diventano terreno fertile, mentre l’acqua viene filtrata attraverso le sue pareti terrene, gli uccelli e i bombi nidificano e costruiscono i loro alveari, e i funghi sviluppano la loro rete di relazioni.

— Studio Ossidiana

L’iniziativa è stata realizzata con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura e delle Industrie Creative Fund NL

Bruges è sicuramente una città da visitare per trascorrere un weekend immersi nella natura e la Triennale è l’occasione per farlo quest’anno. Ma entro settembre!

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Scritto da Leila Stabile
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