Photography Il moto di una provincia immobile
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Il moto di una provincia immobile

Anna Frattini

Cercando Busto Arsizio su Google, una delle descrizioni più esplicative del comune italiano – abitato da 90.000 persone – è quella che troviamo su Wikipedia. «[…] un importante polo industriale e commerciale in un contesto urbanizzato». Secondo Alessandro Galli, classe ’98, Busto Arsizio invece «è una copia originale di qualsiasi altra città dell’hinterland milanese, con l’ambizione di rimanere sempre la stessa». Da questa riflessione nasce 21052 copia (di copia) originale, un progetto fotografico che vuole dare una visione non convenzionale di Busto Arsizio, prestando attenzione su ciò che i bustocchi danno per scontato. Insomma, una riflessione sulla provincia in grado di farci riflettere sulla dicotomia città-hinterland tanto presente nel nostro paese.

21052 copia (di copia) originale, un reportage di Busto Arsizio secondo Alessandro Galli

É dal 2021 che Alessandro Galli cerca di trasferirsi a Milano. Ora che ci è riuscito ha voluto ripercorrere insieme a noi gli anni dell’attesa a Busto Arsizio, l’immobilità di una provincia che vedendo andar via molti dei suoi giovani abitanti decide di non cambiare, di rimanere sempre uguale. L’intenzione di Galli è quella di riflettere sul degrado urbano e sulla mancanza di migliorie messe in atto nel corso del tempo. Ma non solo, negli scatti di Galli c’è anche un particolare – e straniante – tipo di bellezza, che solitamente passa inosservato.

La riflessione sulla provincia si dirama anche in una fanzine, uscita l’anno scorso, che ripercorre tutti i luoghi in cui Galli ha deciso di scattare. Ci sono anche cinque cose che secondo il fotografo sono da sapere su Busto e su di lui. Un espediente che oltre agli scatti ci permette di andare oltre all’immagine ma anche un vero e proprio saluto alla sua città dove – almeno in parte – ha sviluppato il suo gusto estetico. Alcune delle fotografie rispecchiano l’ambizione di Busto Arsizio di assomigliare a Milano in un’immobilità significativa. C’è la ragazza in bilico sulle punte, i cantieri, le attività prima aperte poi chiuse. Anche l’incuria attorno alla stazione di Castellanza è particolarmente significativa secondo il fotografo. Ci sono anche immagini che secondo Galli sono «strettamente legate al suo gusto fotografico», come quella del sottopassaggio illuminato da un semaforo verde o il cespuglio incolto all’ingresso di un condominio di Busto Arsizio.

Pollice Verde
busto arsizio
Campana

La fanzine

21052 copia (di copia) originale nasceva nel 2021, in piena emergenza Covid-19. Con la fine del coprifuoco, un sabato mattina alle 5, il fotografo ha lasciato cinque copie della fanzine in giro per la città in cinque location insieme a un flyer con le grafiche che vedete qui sotto nello slider. Prima una specie di Termini e Condizioni da accettare quando si inizia a vivere a Busto Arsizio e poi una mappa dei luoghi secondo Galli. Un’idea originale che parla di provincia in modo sicuramente innovativo. Incluso nel flyer c’è anche l’opera d’arte più importante della conservata in città. Si tratta del Dipinto anonimo risalente al XVII sec e conservato nel Museo di Arte Sacra San Michele Arcangelo. L’opera raffigura un prete mentre benedice un appestato nel lazzaretto di Busto Arsizio.

Alcune delle fotografie di Alessandro Galli saranno in mostra dal 2 al 5 maggio da Liquida PhotoFestival.

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Scritto da Anna Frattini
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