Classe 1958, Jose Maria Rodriguez Madoz, conosciuto come Chema Madoz, è un fotografo spagnolo noto per i suoi scatti paradossali, in cui la contiguità visiva tra forma e contenuto viene ricreata tramite l’associazione di oggetti apparentemente in contrasto tra loro.
Come afferma lui stesso “gli oggetti hanno lo stesso carattere delle parole, si contaminano l’un l’altro generando significati sempre nuovi“. Una dimensione alternativa in cui l’uomo non trova spazio se non per tramutarsi anche esso in elemento.
“A un tratto iniziai a trovare le figure umane che fotografavo poco interessanti. Ebbi la sensazione di stare scattando centinaia di foto uguali e questo mi fece perdere l’attrazione verso la figura del corpo.“
Per Madoz ciò che conta sono le idee, come dimostrano l’uso del bianco e nero a dispetto del colore – in grado di distrarre l’osservatore dall’idea – e la scelta di lasciare le proprie opere prive di titoli per non contaminare il processo cognitivo dello spettatore.
D’altronde come diceva lo zio Watzlawick: La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni. Ricorda.





















