È facile guardare i dipinti in acrilico dell’artista spagnolo Hugo Alonso (1981) e confonderli con fotografie in bianco e nero. I soggetti scelti da Alonso sono spesso figure femminili ritratte di spalle, senza mai svelarne il volto, così come elementi sensuali come seni, piedi e scarpe con il tacco. Nonostante la femminilità sia preponderante all’interno della produzione pittorica dell’artista, i soggetti sono eterogenei e spaziano da auto d’epoca a vedute di campagna, da astronauti alle prospettive interne di edifici e abitazioni.
La raffinatezza della tecnica realista di Hugo Alonso dona alle opere un aspetto fedele alla realtà, ma allo stesso tempo l’effetto sfocato e la luce vibrante le rendono bloccate in una dimensione temporale, nello specifico quella del cinema degli anni ’60. La pittura monocromatica di Hugo Alonso “in stretto rapporto con il cinema anni ’60, il disegno e lo strano mondo dei sogni” con un processo creativo che inizia con la ricerca di immagini nel web, che vengono modificate digitalmente da Hugo e poi dipinte.






L’effetto sfocato che Hugo Alonso propone nelle sue opere è un elemento caratteristico che le rende facilmente riconoscibili. L’artista cattura, come in uno scatto, la forza di un gesto, di un’azione in movimento, proponendo dinamismo all’interno di un’opera essenzialmente statica. Allo stesso modo la patina “nebbiosa” concorre a creare un ambiente misterioso e ambiguo, sono un esempio le opere Mirror e November 05, che riprendono rispettivamente un lungo corridoio vuoto e la vista esterna di una casa in penombra.
La pittura di Hugo Alonso, seppur ritraendo la realtà, utilizza un approccio che tenta di evadere e di “fermarsi” in una dimensione parallela che unisce il passato al presente attraverso un connubio tra analogico e digitale, riflettendo sul linguaggio tecnologico applicato alla post-produzione visiva.



