Purtroppo non so disegnare. Proprio non sono capace. Sono al livello casetta con il comignolo, omino stecco e montagne a punta sullo sfondo con spicchio di sole che spunta. La cosa in realtà non mi è mai pesata particolarmente. Alla fine dai, so fare altre cose utili, adesso non ve ne so dire nemmeno una ma vabbè insomma ci siamo capiti.
Quando mi imbatto in illustratori come Francesco Ciccolella, austriaco di origini italiane, penso a quanto mi piacerebbe essere capace di tracciare due righe sensate su un foglio.
Le sue illustrazioni sono semplici: poche linee, campiture di colore nette, pochi soggetti su sfondi neutri. Eppure sono capaci di raccontare un sacco di storie in un modo poetico e onirico, al centro l’uomo e il suo modo di comunicare. O di non farlo.