Il 10 giugno è uscito “4EVER YOUNG”, il nuovo singolo di Hal Quartièr per Sony Music Italy e Columbia Records. Con uno spiccato riferimento alla super ballad anni ’80 “Forever Young” degli Alphaville, Hal Quartièr prende la rincorsa e con un impeto di energia e un animo rock vuole ricordare gli ascoltatori di rimanere giovani per sempre, strizzando un po’ l’occhio alla filosofia di vita di Peter Pan. Essendo un progetto appunto giovane e con tante influenze musicali diverse che spaziano dal rap al pop, Collater.al ha deciso di intervistarlo per scoprire cosa sta frullando nella sua testa in questo periodo di release.

Ciao Alfredo, come stai? Prendi questa risposta come uno spazio tutto tuo, per sfogare ragionamenti e pensieri viscerali senza filtri.
Ciao! Sto bene, sono molto contento che sia uscito il mio singolo “4ever Young”. Sono in un periodo dove mi sento tranquillo, dove le cose che sto facendo hanno finalmente un senso per me e per la mia famiglia. Ho l’approvazione delle persone a cui voglio bene. Mi voglio godere questo momento come se fosse l’ultima cosa che farò, perché è un punto importante per la mia carriera musicale.
Nonostante tu sia giovane, “4EVER YOUNG” all’ascolto risulta come un pezzo maturo e ben orchestrato. Come hai avuto l’idea di scrivere un pezzo con questo concept? C’è stato un momento preciso in cui lo hai realizzato o è stato un processo più lungo che ti ha portato su questa strada?
Ovviamente io ero piccolo quando ho sentito il brano degli Alphaville. Nonostante ciò ho sposato subito quello che da ascoltatore volevano farmi arrivare. Essendo un brano che ha segnato la mia gioventù, è stato un messaggio che io volevo dare agli ascoltatori in chiave 2022, è un mio modo di vivere, un mood che io spero condividano tutti. L’ho scritto durante la pandemia, nel periodo in cui la gente era giustamente presa dalla paura di tutto quello che stava accadendo. Se in quel periodo avessi potuto parlare con ogni singola persona, avrei detto a tutti di non bruciare la vita in nessun modo. Dopo aver perso alcuni anni della mia vita, mi sono reso conto che la cosa più importante che una persona ha è il tempo. Spero che chi ascolterà il pezzo riesca a rivedersi nel mio pensiero.

Hai pubblicato su YouTube il tuo primo mixtape a soli 14 anni, quando hai capito che questo era quello che volevi fare nella vita?
In realtà, quando ero ancora più piccolo di quel mixtape: avevo due anni e cantavo davanti alla televisione, poi ne avevo tre e continuavo a cantare davanti alla televisione, poi ne avevo sei e cantavo nei posti dove andavo in vacanza, nei bar di quartiere, durante le feste di compleanno. Continuavo a cantare le canzoni di Vasco, Baglioni, Renato Zero. Le persone che mi volevano bene l’hanno capito prima di me, soprattutto mia madre e mio fratello hanno capito che io volevo fare questo fin da subito. Non ero concentrato a fare nient’altro, solo la musica.
Che tipo di impatto ha avuto una città fatta di luci e ombre come Napoli sulla tua vita da artista?
Napoli mi ha dato sicuramente una lingua in più, che io amo, e un determinato modo di vedere le cose. Soprattutto i quartieri, la vita vissuta sul serio nei quartieri, mi ha dato quella carnalità e quel mondo veramente urban che oggi mi permette di poter dire delle cose, di raccontare delle storie e di poter capire che cosa per me è giusto e che cosa sbagliato, perché l’ho vissuto in prima persona.
Cosa vedi nel futuro di Hal Quartièr? Raccontaci un po’ le svariate direzioni che prenderà il progetto.
Per il momento sono super concentrato e contento per l’uscita di “4ever Young”. Mi voglio godere questo momento perché è da tanto che non pubblico qualcosa. Per me è una nuova e importante partenza. Per adesso, dato che ho tanti progetti in cantiere, voglio godermi questo attimo e sentirmelo addosso per un po’. Continuerò comunque a scrivere e fare musica.