Il prossimo sabato apre al pubblico la 59esima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, dal titolo “Il latte dei sogni”.
La curatrice della Biennale, Cecilia Alemani, ha preso spunto da un libro di favole dell’artista surrealista brittanica Leonora Carrington che, nel suo “Il latte dei sogni” appunto, descrive un mondo immaginario e fantasioso, magico: il corso della vita viene reinventato in modo costante grazie al potere dell’immaginazione che permette alla vita stessa di modificarsi, trasformarsi, diventare altro.
L’arte quindi arriva a farci riflettere sulla condizione dell’uomo nell’era post-umana nella quale ci muoviamo.
Moda e arte viaggiano da sempre all’unisono e ne abbiamo sottolineato le convergenze, soprattutto negli ultimi due anni, che hanno caratterizzato questo rapporto strettissimo. Trovano un terreno comune per dialogare in modo diretto e preciso grazie alla Biennale che, anche quest’anno, è caratterizzata anche dalla loro connessione.

Maison Valentino ad esempio è il main sponsor del Padiglione Italia, il cui tema è “Storia della Notte e Destino delle Comete”, un’opera di Gian Maria Tosatti che è anche l’artista italiano scelto come unico protagonista del padiglione dedicato al nostro paese. Un percorso espositivo cangiante e riflessivo che Valentino ha deciso di supportare in un momento in cui c’è un urgente bisogno di sostenere l’arte e tutte le sue declinazioni.

Anche Dior che, oltre alla cena di gala organizzata per raccogliere fondi per conservare e proteggere il patrimonio artistico e culturale di Venezia nonché per contribuire al restauro del museo Ca’ d’Oro – diventando così uno dei principali sostenitori dell’intera Biennale – ha realizzato le divise per il personale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Per la Biennale 2022 Burberry sostiene il British Pavillon in collaborazione con il British Council.
A rappresentare la Gran Bretagna ci sarà Sonia Boyce OBE RA con una personale dei nuovi lavori dell’artista. La Boyce è nota per il suo approccio altamente innovativo e sperimentale, utilizzando la performance ed elementi audiovisivi. Dagli anni ’90, la sua pratica è diventata sempre più improvvisata e collaborativa, invitando un ampio spaccato di partecipanti a riunirsi e parlare, cantare o muoversi in relazione al passato e al presente.

Nella moltitudine di eventi collaterali della 59esima Esposizione Internazionale d’Arte, c’è di sicuro quello dell’Escape Louis Vuitton Venezia che ospita il lavoro di Katharina Grosse. Questa installazione dal titolo “Apollo, Apollo”, rientra nell’ambito del programma “Hors-les-murs” della Fondation Louis Vuitton, che si svolge presso gli Espaces Louis Vuitton a Tokyo, Monaco, Venezia, Pechino, Seoul e Osaka, realizzando l’impegno della Fondation a realizzare progetti internazionali e renderli accessibili a un pubblico più ampio. Ieri vi abbiamo parlato anche dell’iniziativa della maison francese che ha ristrutturato le edicole storiche della città di Venezia.

Chiudiamo con Bottega Veneta che, oltre a una massiccia campagna pubblicitaria in tutta Venezia – la prima del nuovo direttore creativo Matthieu Blazy – ha deciso di accompagnare Palazzo Grassi – Punta della Dogana in un importante ciclo di appuntamenti chiamato Dancing Studies, un programma inedito di performance ispirate all’opera di Bruce Nauman. Tra i coreografi invitati c’è anche Pam Tanowitz che sarà la protagonista di una serie di performance di cui la maison fondata a Vicenza ma con sede a Milano, ha curato i costumi.