Arte o Design? Spesso ci poniamo questa domanda quando ci troviamo di fronte a un’opera. Con la diffusione del collectible design – di cui vi abbiamo parlato qui – è sempre più facile imbattersi in pezzi unici che oscillano tra sculture e oggetti di design. La funzionalità sembra essere una delle prerogative più semplici a cui aggrapparsi per fare una distinzione. Lo posso usare? Se la risposta è sì, allora quasi sempre è un pezzo di design. La stessa domanda sorge spontanea ammirando i pezzi dell’artista parigino Côme Clérino. Ma la risposta ce la dà lui. «Sono un pittore» – afferma – «Il mio lavoro consiste nel dipingere partendo da un punto d’ancoraggio nella realtà e da lì offrire uno sguardo diverso su ciò che ci circonda ogni giorno». Con queste parole Clérino ci offre una prima chiave di lettura del suo lavoro e della sua ricerca. Dopo la laurea all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts de Paris, Clérino ha sviluppato una pratica multidisciplinare, sfidando la definizione accademica della pittura e combinando fotografia, disegno, scultura, ceramica, tessuti e installazioni.

Nelle installazioni di Côme Clérino la linea che divide le sue opere dalla sfera del design si fa più sottile. Anche nei suoi ordinati bozzetti si può intravedere il suo metodo, progettuale e tecnico. Gli scenari che l’artista crea sono veri e propri set, spazi abitativi dai colori tenui – come il verde menta e il pesca – entro i quali lo spettatore può muoversi e ricercare una dimensione casalinga. Un ulteriore punto di incontro con il design risiede nella scelta dei materiali, che hanno tutte le caratteristiche per rendere le opere potenzialmente funzionali. MDF, gesso, resina acrilica, vetroresina, paraffina, tessuto, colla termoplastica, sigillante per piastrelle, ceramica e polistirolo, sono alcuni dei materiali che Côme Clérino sceglie per i suoi pezzi.


Da un punto di vista strutturale la fluidità è padrona. Le linee sono morbide, le forme sono imperfette. Osservando meglio le sue opere e in particolare le sue installazioni, è evidente come la sua ricerca parti da un contesto urbano. Gli scenari di Clérino offrono un nuovo punto di vista per osservare la città, portando le trasformazioni che lei stessa subisce – come il deterioramento – in un contesto abitativo. Materiali esterni che ricoprono oggetti da interni. Citando Léo Marin, che scrive un testo critico di Clérino, vi lasciamo con una serie di domande su cui riflettere. «Una scultura d’uso? Design finale dell’artista creatore? Un cambiamento nella pratica, come sembra essere la tendenza attuale? Luce fatta sull’importanza della materia? Tante sono le domande che si pongono e che pone Côme Clérino: E se buttassimo i mobili dalla finestra? E ricominciassimo da zero?»





Courtesy Côme Clérino