È possibile per l’uomo urbano abbandonare ogni stimolo e servizio della città per ricongiungersi con un’idea di pragmatismo brutale dettata dalla natura? Il fotografo Daniele Frediani ha intrapreso un viaggio in Asia, in alcuni dei territori nei quali la verità del tempo e dello spazio sovrastano apparenze, consumo e debolezze della nostra società.

Frediani in Kirghizistan ha forse visto cosa accadrebbe se fossimo costretti a tornare a vivere come secoli e secoli fa, dipendenti dal ciclo della natura e da quello animale. Gli scatti della sua serie fotografica mostrano i nomadi Kirghizi mentre vivono eliminando ogni cosa superflua, diminuendo il margine di errore, di dubbio su cosa sia giusto o sbagliato. Quello che i protagonisti di queste foto hanno a disposizione è solo ciò che i loro animali hanno da offrire, mentre tutt’intorno ci sono solo grandi praterie ancora fredde nella zona del lago Song Kol.
“Vivere con loro è un’esperienza che ti porta in un altro mondo, un mondo senza tempo e spazio: prima di internet e dei social media, prima della tecnologia e dell’elettricità” ha dichiarato Daniele Frediani.












