Yves Saint Laurent and art have always been very close. A perfect example is the Fall/Winter collection of 1965 – “the Mondrian collection” – created when the French couturier, browsing through a book dedicated to the Dutch painter Mondrian, found inspiration: “Mondrian is purity. I don’t think there is anything purer in the world of art”. During his life he also put together a very important collection of works that included works by Andy Warhol, Henri Matisse and Van Gogh. After his death, more than 1,200 works were sold by Christie’s auction house for a record $470 million.

On the occasion of the 60th anniversary of the first haute couture show presented by Yves Saint Laurent on January 29, 1962, the French fashion house, in collaboration with 6 Parisian museums, organized a unique exhibition and collective tribute to one of the most important and influential personalities in the history of fashion.
A curare Yves Saint Laurent Aux Musées, questo il nome dell’iniziativa che inizierà il 29 gennaio fino al 15 maggio, è stata Mouna Mekoua, curatrice indipendente e critica d’arte di stanza a Parigi, che ha dichiarato: “Pensavo che sarebbe stato impossibile convincere così tanti musei ad accettare la nostra idea, ma sono stati tutti molto interessati e molto entusiasti fin dall’inizio. È la prima volta che lavorano tutti insieme a un progetto”.

L’evento darà la possibilità di vedere il lavoro di Saint Laurent inserito all’interno dei contesti delle collezioni permanenti di ogni singolo museo e svelerà come il geniale designer sia stato ispirato dai più grandi artisti del XX secolo come Matisse, Picasso e lo stesso Mondrian.
I 6 musei coinvolti sono: il Centre Pompidou, il Musée d’Art Moderne de Paris, il Musée du Louvre, il Musée d’Orsay, il Musée Picasso e il Musée Yves Saint Laurent.
“Saint Laurent si ispirava molto all’arte e questo mostra i legami e il dialogo tra il suo lavoro e le mostre dei musei. Non volevamo mettere gli abiti in una stanza, li volevamo lì tra le collezioni permanenti. In questo modo i visitatori riscopriranno quelle collezioni e allo stesso tempo renderanno omaggio a Yves Saint Laurent. È come un arcipelago culturale”, ha aggiunto la Mekoua.
Yves Saint Laurent fondò la sua maison quando aveva soltanto 26 anni e lo fece assieme a Pierre Bergé, imprenditore e compagno dello stilista. Quando arrivò a Parigi soltanto 9 anni prima, si fece subito notare grazie ai suoi disegni unici e pieni di novità.
“Credo che il lavoro di un couturier sia molto simile a quello di un artista. Infatti, ho sempre trovato ispirazione nel lavoro dei pittori contemporanei: Picasso, Matisse, Mondrian. Sempre influenzato dalla pittura, devo la mia collezione del luglio 1966 a pittori americani come Wesselman, Roy Lichtenstein. Tutti i miei abiti erano illuminati da paesaggi, lune e luce del sole. Come potevo resistere alla pop art che era l’espressione della mia giovinezza”, così lo stesso Saint Laurent spiegava il suo intrinseco rapporto con l’arte.

Ogni museo differenzierà l’esperienza e presenterà aspetti diversi del lavoro del couturier francese. Al Louvre verranno esposto alcuni dei suoi capi più iconici, al Musée d’Art Moderne i disegni che richiamano i colori degli artisti Pierre Bonnard e Raoul Dufy, al Musée d’Orsay saranno esposti alcuni degli abiti da sera da lui creati per il Bal Proust in occasione del centesimo compleanno dello scrittore – come quello che indossava il barone Guy de Rothschild e Jane Birkin – per un totale di 50 creazioni e oltre 300 disegni. Al museo Yves Saint Laurent invece i visitatori saranno accompagnati lungo tutto il processo creativo dello stilista, dallo schizzo su carta fino al capo finito.
Un viaggio nel lavoro e nella vita di Yves Saint Laurent. Un dialogo tra moda, arte e letteratura che abbraccia tutte le culture della storia che il designer francese è riuscito ad esprimere – parliamo di un intero universo artistico – attraverso le sue meravigliose creazioni esposte in 6 musei parigini.
