Se Frida fosse stata una figlia degli anni ’80, oggi avrebbe un look da hipster, ascolterebbe i Daft Punk, sarebbe una fashion blogger corteggiata da Vogue pronta a sputtanare il mainstream con i suoi 9,859,837 follower su Twitter e curerebbe gli show di Lady Gaga.
Se Salvador Dalì avesse la mia età sarebbe forse il vocalist di una band glam rock, passerebbe le serate tossico/mondane in coppia con Pete Doherty e Kate Moss, tra anfetamine, atti osceni in luoghi pubblici e risse coi paparazzi, vestirebbe giacchette leopardate e pantaloni di pelle aderenti per mostrare il pacco e amerebbe traumatizzare le madri dei suoi fan scrivendo poemetti in rima sulla parola succhiacazzi.
Queste e altre fantomatiche e realistiche storie possono essere suscitate dalle illustrazioni del cileno Fab Ciraolo.
Le sue opere combinano elementi ri-immaginati di una nostalgica cultura pop con fantastici sci-fi standard e atmosfere spaziali. Ciraolo trapianta personaggi dei cartoni animati classici e icone popolari del mondo dell’arte e del cinema all’interno delle tendenze e dei meccanismi del mainstream del secondo millennio, tra patinature e sbrilluccicamenti in stile LaChapelle per la copertina di Rolling Stones.
Il risultato è dissacrante e psichedelico, surreale, indie e astutamente cazzeggiante.
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