Naturalis Historia è il titolo dell’appuntamento di quest’anno del Lake Como Design Festival, giunto alla sua quinta edizione. Inaugurato lo scorso weekend per concludersi domenica 24 settembre, anche quest’anno il Festival offre un ricco programma di esposizioni e di eventi, ma noi ne abbiamo selezionati quattro da non perdere.
Per chi non lo conoscesse, il Lake Como Design Festival è un’iniziativa di Wonderlake Como che ogni anno si propone di organizzare esposizioni e momenti di riflessione all’interno di luoghi storici della città, con l’obiettivo di promuovere e condividere il patrimonio artistico e culturale della città attraverso quello che è il linguaggio più democratico di tutti, il design. In realtà, non si parla solo di design ma anche di arte. Le esposizioni che vi proporremo oscillano infatti sulla linea sottile che divide, e talvolta unisce, il design dall’arte.

Il tema di quest’anno
Come vi abbiamo anticipato, il tema di quest’anno è Naturalis Historia. Rileggendo queste due parole latine, non suonano poi così nuove. Si tratta infatti dell’opera di Plinio il Vecchio, a cui per altro è intitolata la piazza sulla quale si affaccia il Palazzo del Broletto, la nostra prima tappa. Il Lake Como Design Festival sceglie di omaggiare e di ispirarsi allo scrittore e naturalista che proprio duemila anni fa nasceva a Como. Il titolo del Festival si riferisce alla prima enciclopedia mai scritta che racchiude sotto lo stesso contenitore una vera e propria catalogazione del mondo animale, umano e botanico, passando per la medicina, la mineralogia, la lavorazione dei metalli e la storia dell’arte. Ciò che sorprende di Naturalis Historia è l’incredibile contemporaneità degli scritti, dalla scrittura vivace e curiosa. Così, tappa dopo tappa, questo antico scritto accompagna i visitatori alla scoperta di opere d’arte e oggetti di design concepiti partendo da ricerche attente al mondo naturale.

#1 Palazzo del Broletto, The Other Animals
Partiamo dalla piazza del Duomo, salendo nella bellissima sala di Palazzo del Broletto. Al piano superiore si trova l’esposizione The Other Animals, che tra tutte è quella che meglio restituisce il concetto insito nell’enciclopedia pliniana. In particolare, la mostra si concentra sui volumi dedicati alla Zoologia. I curatori Lorenzo Butti e Massimiliano Mondelli hanno selezionato sessanta descrizioni di animali e per ognuna di essa hanno scelto un’opera o un oggetto di design da porre in dialogo. Creazioni estremamente contemporanee si trovano a comunicare con uno scritto così antico che, paradossalmente, appare molto attuale. Un esempio è il dialogo tra l’opera Olifant di Andreas Kowalewski con la descrizione di Plinio il Vecchio in cui si legge: “Il più grande fra gli animali è l’elefante ed è anche il più vicino alla sensibilità dell’uomo: comprende il linguaggio del luogo in cui è nato e obbedisce ai comandi; è capace di ricordare gli esercizi; prova desiderio di amore e di gloria.”
La varietà della selezione è stupefacente, soprattutto quando si nota che accanto a un pezzo di Ettore Sottsass si possono trovare opere di artisti giovani ed emergenti come Lucrezia Costa e Ilaria Cuccagna che, per altro, hanno da poco terminato una mostra alla vicina Galleria Ramo.


#2 San Pietro in Atrio, Stories of Fabrics
La seconda tappa è San Pietro in Atrio, che dista poche centinaia di metri dal Palazzo del Broletto. All’interno di questa magnifica location, aperta al pubblico in occasione del Festival, vi è una selezione di designer nazionali e internazionali che lavorano nell’ambito tessile con una forte impronta sperimentale. La mostra, dal titolo Stories of Fabrics, vede un allestimento suggestivo con una cura speciale dedicata all’illuminazione. Tra i vari designer, a colpirci è l’installazione del duo Milla Novo che con i suoi colori brillanti crea un forte contrasto con il buio dell’ambiente.
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#3 Villa Salazar, Contemporary Design Selection
Spostandoci verso il lungo lago giungiamo a Villa Salazar, una villa settecentesca aperta per la prima volta al pubblico. All’interno delle magnifiche sale è ospitata la mostra Contemporary Design Selection, curata da Giovanna Massoni in collaborazione con Catawiki. L’esposizione racchiude i lavori di trentacinque designer provenienti da diverse parti del mondo, che spaziano dal design industriale a installazioni site-specific e lavorazioni artigianali.

#4 Villa Olmo, Back to Nature
Il nostro percorso si conclude a Villa Olmo con la mostra Back to Nature. L’evento riunisce designer, artisti, editori e gallerie di design moderno e contemporaneo. Vari progetti speciali si svolgono nelle diverse stanze della villa, conosciuta come uno dei principali simboli di Como e una delle più famose residenze storiche della zona.
Appena varcato l’ingresso di Villa Olmo ci si trova davanti all’evocativa installazione floreale di Kris Rhus The Second Song – Falling to Earth che lascia senza fiato. Proseguendo per la varie sale della villa troviamo, tra le altre, la presentazione di ETEL dell’architetto e designer brasiliano Oscar Niemeyer, l’esplorazione dell’Archivio Ken Scott della passione del famoso designer per la botanica attraverso fotografie e materiali d’archivio e la mostra Mumo Forest della Grieder Contemporary gallery con le sculture in vetro dell’artista austriaca Melli Ink. Nella sala della musica, l’ultima seguendo il percorso espositivo, torna Movimento Club che non si smentisce mai in termini di allestimento e di sperimentazione. Con un’esplorazione di prospettive non convenzionali sulla bellezza e la natura, la mostra The blue flower vuol essere una rarità, come un fiore blu – simbolo della letteratura romantica – che emerge con stupore dal classico verde del paesaggio.






Non perdetevi il Lake Como Design Festival 2023 e le altre tappe:
– Ex Convento Orsoline San Carlo, Between Art and Nature
– Casa Bianca, FENIX con l’installazione When Nature Blooms
– Galleria Ramo, De Curiositas
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