Collyrium – Larry Clark e il suo cinema controverso

Andrea Jean Varraud · 4 anni fa
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In questo nuovo approfondimento targato Collyrium, daremo una sguardo da vicino a uno dei registi, ma in generale, a una delle personalità più controverse e criticate, ma allo stesso tempo amate e seguite dei nostri anni: Larry Clark.

Per chi non lo conoscesse, Larry Clark è uno dei padri fondatori del cinema indipendente a stelle e strisce, ma prima ancora di diventare ciò, era un fotografo rivoluzionario. Il successo infatti, arriva innanzitutto con i suoi lavori fotografici; in primis Tulsa, libro pubblicato nel 1971 che raconta la scellerata gioventù di un gruppo di ragazzi (gli amici più stretti di Clark), senza nessuna censura, dove le droghe, il sesso esplicito e la violenza fanno da veri e propri protagonisti. È giusto spendere qualche riga a parlare di questo primo progetto fotografico perché è proprio da qui che tutto inizia. Tutta l’indagine successiva di Larry Clark, sia cinematografica che fotografica, sarà focalizzata sugli stessi temi: la droga, l’adolescenza, il sesso, l’America e lo skateboard. Tulsa, come abbiamo appena visto è uscito nel 1971, ma il libro racconta una storia ben più lunga. L’artista statunitense infatti, inseparabile dalla sua macchina fotografica, ci mostra quello che vive dal 1963 fino al 1971 con un crudo bianco e nero nel quale i critici hanno riconosciuto la nascita della street photography contemporanea, insieme ai lavori di Nan Goldin e di altri artisti. Ma Tulsa non è stata un’opera mastodontica solamente perché ha posto la basi per il lavoro di Clark, Tulsa ha anche ispirato i lavori di numerosi registi, dai più underground come Gus Van Sant o Harmony Korine a quelli più acclamati e mainstream come Martin Scorsese.

Ma procediamo con ordine. Larry Clark nasce a Tulsa, in Oklahoma, nel 1943, da madre fotografa e padre rappresentante. Ed è proprio grazie alla professione materna che il giovane Larry si avvicina alla fotografia tanto che, dopo essersi laureato all’università di Milwaukee, si trasferisce a New York per intraprendere una carriera freelance. Sfortunatamente dopo pochi mesi arriva la chiamata alle armi per servire la patria in Vietnam. Dopo il suo ritorno dalla guerra, il giovane fotografo si dedica alla sua passione, documentando da vicino le subculture a lui più care come quella skater e punk. Proprio questo suo interesse per la società americana borderline porterà alla nascita di Tulsa. Il suo lavoro successivo, ruoterà come già detto in precedenza, intorno agli stessi temi, negli anni a seguire infatti vedranno la luce volumi come Teenage Lust (1983) ed A Perfect Childhood (1992).

The controversial cinema of Larry Clark Larry Clark e il suo cinema controverso | Collater.al 10 Larry Clark e il suo cinema controverso | Collater.al 12Larry Clark e il suo cinema controverso | Collater.al 12

È poco dopo, nel 1993, che Larry Clark si confronta con entusiasmo con la macchina da presa, girando il video musicale di Solitary Man di Chris Isaak. Interessato alle possibilità creative di questo nuovo mezzo, nel 1995 dirige Kids, sceneggiato inoltre da Harmony Korine (che abbiamo approfondito in questo articolo). Kids noi oggi lo ricordiamo come pietra miliare del cinema, ma all’epoca, nonostante fosse anche stato candidato a premi ambitissimi come la Palma d’oro a Cannes, non ebbe un gran successo, anzi scatenò numerosissime polemiche proprio per la crudezza della realtà descritta senza alcun filtro. Il film parla di un gruppo di giovani skater newyorkesi alle prese con la loro quotidianità. Non c’è una trama vera e propria, è infatti considerabile come una sorta di proseguimento più maturo e complesso del lavoro fotografico riportato nei suoi precedenti libri. 

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In Kids figurano attori che durante gli anni successivi diventeranno vere e proprie icone del cinema indipendente ma non solo, tra i quali Rosario Dawson (Grindhouse-A prova di morte, DareDevil la serie, Men in Black, Sin City e molti altri) e Chloe Sevigny (American Psycho, Gummo, Dogville, Zodiac).

Dopo questa prima esperienza cinematografica il regista decide di perseguire il percorso da poco intrapreso, realizzando lavori sempre focalizzati sulle subculture (in particolare quella skater) e non smettendo mai di sollevare polemiche, talvolta andando incontro anche a censure. Infatti, nonostante Larry Clark da subito fu in grado di accaparrarsi il rispetto dei più avanguardistici cinefili, è più volte stato accusato di proporre in sala delle pellicole pedo-pornografiche; in particolare Ken Park (film del 2002, mostra in maniera molto chiara e senza censure, un ragazzo nell’atto della masturbazione).

Tutto sommato però, queste continue critiche e censure, non hanno fatto che accrescere la popolarità di Larry Clark, fino a trasformarlo in un regista icona della nostra generazione e riuscendo anche a portarsi a casa premi internazionali e numerose nomination, con pellicole come Marfa Girl, The Smell of Us, Kids, Another day in Paradise e Ken Park.

Vedrete che dopo aver visto qualche film di Larry Clark, Love di Noé vi sembrerà Hamtaro.

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