Tratti indistinti in volti spennellati sono quelli catturati dallobiettivo di Mario Cresci.
In mostra già dal 15 marzo al Museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo (nel Milanese): una Basilicata (e non solo) immortalata nel lontano 1967-1978 in una serie di foto così vicine, in cui semplici anime reali, incorniciate da utensili e oggetti vari di arredamento, riempiono teatrini quotidiani con le loro abitudini del giorno.
Diventa possibile, così, un riconoscimento universale: perché ognuno può immedesimarsi facilmente in quei corpi vaghi, che nascondendo bellezze imperfette, incarnano nelle loro dimensioni il continuo divenire della nostra realtà.