Era l’11 marzo del 2011 quando la regione giapponese di Tōhoku venne colpita prima da un terremoto di magnitudo 9.0 e poi da uno tsunami che causarono il disastro nucleare della centrale di Fukushima.
Appena dopo l’incidente gli abitanti delle città di Natie e Iitate furono obbligati ad evacuare e ad allontanarsi dalle proprie case. Per molti anni questi luoghi sono rimasti completamente sfollati, fino a due anni fa, quando il governo giapponese ha cominciato lentamente a ridurre le zone di esclusione e investendo finanziariamente alla ricostruzione sia fisica sia economica di queste aree.
Nonostante ciò, le persone che hanno avuto effettivamente il coraggio di tornare nelle proprie case sono state molto poche, lasciando alcune zone ancora totalmente inabitate.
È questo lo scenario che ha attirato il fotografo inglese Giles Price, che da sempre attraverso il suo lavoro esamina l’impatto dell’uomo sull’ambiente, e che lo ha portato a realizzare Restricted Residence.
Questo progetto fotografico è una collezione di scatti realizzati con la tecnologia termica di solito adoperata in campo medico o nei rilevamenti. Il risultato sono delle fotografie quasi surreali che mostrano i paesaggi e le persone tornate nelle zone di esclusione.

Tutti gli scatti di Restrected Residence sono stati raccolti in un libro omonimo e accompagnati da un saggio di Fred Pearce, scrittore ambientalista. Giles Price restituisce l’atmosfera e le tensioni presenti in un luogo che ha vissuto un disastro nucleare cercando di interrogare lo spettatore non solamente sulla portata dell’impatto della natura sull’uomo, ma anche quella che ha l’uomo sulla natura.
Il libro Restricted Residence è edito da Loose Joints.
© Giles Price 2020 courtesy Loose Joints © Giles Price 2020 courtesy Loose Joints
© Giles Price 2020 courtesy Loose Joints © Giles Price 2020 courtesy Loose Joints