Se state leggendo questo articolo su The Bear – una delle serie tv più acclamate dalla critica lo scorso anno – nella nostra sezione di style non c’è niente di cui stupirsi. Lo stile è parte del linguaggio cinematografico di questa produzione che proprio oggi, in Italia, fa uscire la seconda stagione su Disney+. Già dalla prima stagione ogni componente riguardante lo stile e i look dei personaggi sembra curato nei minimi dettagli. A partire dal protagonista: Carmy, interpretato da Jeremy Allen White. È proprio lui – nella puntata pilota – a scambiare iconici pezzi vintage in demin con tranci di carne per mandare avanti il ristorante che ha appena preso in mano dopo la morte del fratello.

Anche gli altri personaggi sembrano sapere esattamente come vestirsi, scena dopo scena. Di questo aspetto della serie tv ne parla anche Courtney Wheeler – costumista di The Bear – su Complex, raccontando le sfide – ma anche la grande gratificazione – di lavorare a un progetto come quello di The Bear, una storia che parla di cucina ma anche di stile. Scopriamo qualcosa in più sui look più iconici della serie.
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I look più iconici di The Bear
Jeans arrivati direttamente dagli anni ’50, maglioni J.Crew, Nike Cortez e t-shirt di Merz b. Schwanen per Carmy ma anche Off-White, Joe Freshgoods e Aimè Leon Dore per Marcus, il pasticcere di The Bear. Non dimentichiamo anche Sydney che, da nuova arrivata nella prima stagione diventa subito uno dei personaggi principali della serie. Forte della sua ambizione, Syd sembra avere un gusto tutto suo, sopratutto per le t-shirt, tutte rigorosamente vintage. Volendosi soffermare sul personaggio di Carmy, è anche nei suoi vestiti che vediamo la metodicità, la semplicità e la forza insospettabile del suo personaggio. Nell’ultima puntata della seconda stagione c’è anche lo zampino di Thom Browne, ma se non volete spoiler sarebbe meglio non leggere la prossima frase! Sydney, infatti, riceve un regalo speciale da Carmy: un camice firmato dalla maison americana.

Lo scouting dei costumi di The Bear si riavvolge sulla città di Chicago, centro nevralgico di questa serie tv. Ricercando nei thrift stores e osservando da vicino cosa indossa di chi lavora nel mondo dell’hospitality, la costumista è riuscita in un’impresa non facile: quella di comunicare attraverso gli indumenti dei personaggi la loro forza e i loro punti deboli. Dettagli così azzeccati da far schizzare in altissimo le ricerche su Google per “The Bear sweater” dopo l’uscita in America della serie. Insomma, The Bear porta in tv un aspetto curioso – ma non inatteso – del mondo dell’hospitality: l’attenzione maniacale al dettaglio, dai piatti fino agli abiti.
