Che l’abito non fa il monaco nel 2015 dovremmo averlo imparato. Anche che il monaco non fa il monaco e che il cardinale non fa il cardinale. Ma questa è un’altra storia e chi siamo noi del Collater.al per parlarne?
Il progetto Covered del fotografo londinese Alan Powdrill, mette a nudo decine di tatuati che però proprio nudi non ci sembrano. In un momento in cui il tatuaggio viene rivalutato come forma d’arte e il rapporto con il proprio corpo è al centro di numerosi dibattiti, questo progetto tenta di scoprire chi è già “coperto” dando dignità e valore a chi ha deciso di raccontarsi tramite un tatuaggio.
A dare ulteriore spessore a questo progetto, le dichiarazioni dei tatuati (potete vederle tutte qui) sul loro rapporto con il loro corpo e con i loro tatuaggi.
My tattoos are part of who I am and I’ll always love my bodysuit now and when I’m 80. The love I get for what I look like is what it’s all about.
Un invito ad amare il proprio corpo così come è e come abbiamo scelto che sia.
P.S. Il discorso non vale se ti sei tatuato il simbolo dell’infinito. Quello è coprirsi di ridicolo.