La paleontologia è la branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato, attraverso studio biochimici, antropologici e archeologici. Ogni fossile ha una sua storia nascosta in qualche microparticella, o nei segni lasciati nella roccia all’interno della quale è rimasta incastonato per secoli o millenni.
Anche in città l’asfalto e i muri inglobano elementi del contesto urbano, segni dell’uomo come targhe, impronte, cartelli o segni di porte ora chiuse da mattoni. Ci sono dettagli sui marciapiedi o nei muri di ciascuna città che sembrano poter raccontare, tanto quanto i fossili, un passato in cui un gesto o una pietra hanno iniziato a sedimentarsi e da li non si sono più mossi. L’account Instagram Urban Fossils, ospite questa settimana di All for the Gram si occupa proprio di questo: archiviare fossili urbani.
Con un po’ di immaginazione un paleontologo orbano potrebbe provare a ripercorrere la storia di ogni città attraverso questi segni nel paesaggio, le insegne dipinte e qualche epigrafe in latino raccontrebbero incroci imprevedibili e storie della città.
Così come nelle rocce, non c’è un luogo preciso nel quale cercare un fossile. Bisogna essere pronti a guardare in basso, tra i tombini e i ciottoli, dritto davanti a voi verso i portoni di qualche palazzo antico, o magari anche in alto, verso i balconi che si affacciano sulle strade. Ci sono così tante specie di materiali, font, incisioni o segni grafici da pensare che servirebbero davvero degli antropologi urbani, per il momento seguite Urban Fossils.








